Torna allo scoperto Alberto Zangrillo, ‘medico di Silvio Berlusconi’, nonché direttore della terapia intensiva del prestigioso ospedale San Raffaele di Milano. Il professore è stato intervistato dal programma Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, e nell’occasione è stato incalzato dai conduttori sulla famosa cena fra Massimo Galli e Andrea Crisanti avvenuta pochi giorni fa: “Andare a cena con loro? Queste cose le riservo agli amici – ha replicato Zangrillo – non a persone che mi è capitato di incrociare ma che non avrei mai incrociato nella mia vita per altri motivi”. Il professore del San Raffaele si dice fortemente contrario all’indossare le mascherine all’aperto: “Alberto Zangrillo vi dice che non hanno alcun senso – sottolinea – negli ultimi giorni mi è capitato di scuotere la testa quando ho incontrato persone che in un bosco, avvicinandomi, mettevano terrorizzate la mascherina. Senza informazione corretta saremo un popolo di beoti che segue chi la spara più grossa”.
Quindi aggiunge: “Dobbiamo tornare gradualmente alla normalità, altrimenti qualcuno, sulla base della presunta autorevolezza di medica, ricercatore o virologo, può proporre che noi attraverso un chip siamo sorvegliati e registrati”, riferendosi al tema della geolocalizzazione nei luoghi pubblici proposta dal professor Crisanti: “L’ha proposto Crisanti? Chiunque l’abbia proposta – prosegue Zangrillo – è qualcosa di indegno e indecoroso, è indegno di un paese civile”.
ZANGRILLO: “IO DI CASSATE NE HO DETTE POCHE, ALTRI INVECE…”
Sulla sua ‘scomparsa’ nell’ultimo anno da televisioni e trasmissioni varie, il medico del San Raffaele replica: “Io di ‘cassate’ ne ho dette poche, quando ho avuto il dubbio mi sono fermato. La ‘cassata’ più grande è stata creare personaggi veri e propri che si sono autoalimentati, sono entrati in competizione, hanno disorientato e hanno passato molto tempo sui media creando disagio”.
Zangrillo era stato fortemente attaccato quando un anno fa di questi tempi aveva spiegato che il covid era clinicamente morto: “La traduzione era volutamente di parte e maliziosa, non rinnego nulla – torna sull’argomento il professore – il virus esiste, come esistono altri centinaia di virus. Stiamo cercando questo e troviamo questo, se ne cercassimo altri ne troveremmo altri. Dobbiamo affrontare il virus con intelligenza, evitando di fare le Cassandre e gli indovini”. Ma oggi il covid è nuovamente morto? “Se riteniamo che ci possa essere un’equivalenza tra ‘clinicamente non esiste più’ e gli accessi in pronto soccorso, vi dico che fino a poco fa il pronto soccorso del mio ospedale era pieno di pazienti” ma “non pazienti con insufficienza respiratoria da Sars-Cov-2. Questo per me vuol dire che il virus è clinicamente… in letargo… Vogliamo dirla così? Può darsi che si risvegli? Speriamo di no…”.