Nel corso della conferenza stampa odierna, in cui ha fatto il punto sulle condizioni di salute dell’ex premier Silvio Berlusconi (ricoverato al “San Raffaele” a stretto giro di posta dopo che era risultato positivo al test per il Covid-19) Alberto Zangrillo è tornato sulle parole pronunciate tempo fa e che oggi non solo lo hanno portato direttamente nei Top Trends di Twitter ma hanno innescato diverse polemiche di recente. Riferendosi a quando detto dal suo collega Giuseppe Remuzzi, che aveva parlato di una sorta di isteria collettiva spiegando al “Corriere” che nel nostro Paese la fase epidemiologica è sostanzialmente finita, il primario della struttura sanitaria milanese ha ammesso di aver usato forse un “tono forte, probabilmente stonato” quando aveva detto in televisione lo scorso 31 maggio che negli ospedali non si ricoverava più nessuno in terapia intensiva a causa del Sars-CoV-2: “Quel tono forte però fotografava quello che osservavamo e continuiamo a osservare” ha continuato Zangrillo aggiungendo che le sue parole andavano meglio interpretate.



ZANGRILLO, “MAI NEGATO CHE IL VIRUS ESISTA: PERO’ NO A ISTERIA COLLETTIVA”

In questa breve parentesi nel corso della sua conferenza stampa, il medico personale dell’ex premier e leader di Forza Italia ha tenuto a precisare che la realtà dei fatti non dovrebbe comunque portare le persone ad avere comportamenti superficiali nei confronti del Coronavirus: “Non ho mai negato che questo virus esista, contagi e sia stato letale e pericoloso” si è difeso il primario, ricordando che lo scorso 28 aprile proprio lui aveva detto che con il Covid-19 sarebbe toccato conviverci anche senza tenere conto dell’arrivo di un eventuale vaccino. “Immagino ci possa essere un incremento dei contagiati, ma il vero parametro da monitorare è quello dei pazienti gravi, veramente critici: fortunatamente in questo momento non ce ne sono” ha concluso Zangrillo predicando il rispetto delle norme ma invitando tutti a tenersi lontani da forme di isteria collettiva.

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