Il professor Alberto Zangrillo torna in tv. Lo fa dopo cinque mesi di assenza a Zona Bianca. «Cercherò di dire cose di buon senso, è quello di cui abbiamo tutti veramente bisogno», la premessa che ha voluto fare il prorettore dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, nonché primario dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele. «Ho ricevuto tante sollecitazioni, ho creduto di andare in un luogo dove è possibile esprimere non opinioni, ma fatti e in modo chiaro», ha detto in merito al suo ritorno davanti alle telecamere. Quando gli è stato chiesto dei colleghi che in questi mesi hanno riempito i palinsesti televisivi, Zangrillo ha aggiunto: «È difficile non cadere nella provocazione. Credo che la gente sia stufa, anche di vedere anche una sorta di campionato a chi la spara prima, a chi azzecca la previsione, ma noi dobbiamo restare aderenti alla realtà. Solo così capiremo passo passo come uscirne bene e presto». Non ha voluto invece rispondere direttamente al professor Massimo Galli in merito alle riaperture che potrebbero causare altri morti Covid: «Devo rimettermi a quello che è stato detto da Draghi, cioè che è una decisione ragionata. Sarebbe facile dire che il virus non risente dell’orario, ma il fatto è che ci sono orari in cui si creano condizioni favorevoli per la diffusione del virus».
“ECCESSO MORTALITÀ ANCHE PER ALTRE PATOLOGIE”
Un altro professore con cui non è solitamente d’accordo è Andrea Crisanti. «Io mi sono immedesimato nelle persone che non hanno la fortuna di interagire socialmente, sono quelle che ho visto quando ho fatto le vaccinazioni domiciliari. Non escono di casa da 10-12 mesi e sentono sempre e solo questa narrazione», ha detto il professor Alberto Zangrillo a Zona Bianca. «Noi dobbiamo comprendere che queste persone sono tramortite, ormai si aspettano il peggio. Non voglio personalizzare la cosa, ma i numeri hanno poco significato in questo momento, così come alcune misure ossessive». Riguardo il numero alto di morti, il medico ha precisato: «Non dobbiamo minimizzare, c’è stato un eccesso di mortalità, ma non è addebitale solo al Sars-CoV-2, ma a tutte le patologie che abbiamo trascurato». Poi ha criticato il modo in cui si traccia il bilancio dei morti Covid: «Quei dati andranno rivisti. Se nel mio ospedale arriva una persona per infarto e si scopre che ha il coronavirus, viene poi catalogato come morto Covid. Mi sono documentato con molta precisione». Secondo Zangrillo ci siamo fatti del male da soli anziché imparare a convivere col virus. «C’è stata un’inflazione di scienziati. Apprezzo Draghi che parla poco e in modo competente».
“IN TERZA ONDATA COVID HA IMPATTATO PER 13% SU MORTI”
«Rispetto al 2019, l’anno scorso abbiamo meno pazienti oncologici che si presentano negli ambulatori. Il sistema sanitario va riformulato», ha avvertito il professor Alberto Zangrillo. Poi ha preso le distanze da chi potrebbe definirlo negazionista: «Io ho avuto paura e continuo ad averne, ma in modo misurato alla realtà. Mi sono vaccinato e credo che il vaccino sia una straordinaria arma di profilassi, ci coprirà per un periodo considerevole, ma dobbiamo essere aderenti alla realtà». Ma ha anche precisato: «Tutti sanno che non c’è una terapia specifica, ma non serve quella scorretta. Curare male e tardi è dannoso. Il cortisone è veramente dannoso. Almeno il 50% dei pazienti arrivati in pronto soccorso aveva iniziato una terapia steroidea intempestiva». Quindi è tornato all’attacco sui dati: «Nella terza ondata il Covid impatta per il 13%, c’è un 87% di morti dovute a patologie gravi trascurate che non sono Covid e dobbiamo occuparcene. L’eccesso di mortalità è stato quantificato con il 20% da Iss e Istat. Si è pensato di risolvere il problema incrementando posti letto e respiratori». Zangrillo ha riservato diverse critiche. Al governo precedente: «Potevamo essere più incisivi in alcuni settori. Sarebbe facile citare i banchi a rotelle, quando potevamo potenziare i trasporti. Si poteva fare meglio anche per la scuola». E ai media: «Basta con informazione martellante e scorretta». Infine, ha concluso che potremo trascorrere una bella estate, visto che la campagna vaccinale prosegue e sappiamo come comportarci per prevenire il contagio.