La variante Omicron in rapida diffusione in parte d’Europa – in Italia ancora in poche centinaia di contagiati – e un imminente ulteriore stretta del Governo in vista delle feste, hanno scatenato l’ultimo post social del primario del reparto Anestesia e rianimazione del San Raffaele di Milano, professor Alberto Zangrillo.
Per il medico personale di Silvio Berlusconi (e fresco Presidente del Genoa calcio), uno dei gravi problemi che sta generando il rialzo dei contagi è l’ansia e paura degli italiani: «A Milano gli assembramenti sono creati da persone in attesa di tampone fuori dalle farmacie». I dati sulla “corsa” ai tamponi nelle farmacie e hub Covid della Lombardia (in particolare di Milano) sono in effetti allarmanti: come ha spiegato la Croce Rossa Italiana oggi al “Corriere della Sera”, i servizi sono vicini al collasso per le tantissime prenotazioni di tamponi anti-Covid, con liste di attesa fino a quasi un mese, oltre al boom dei test fai-da-te.
IL MONITO DI ZANGRILLO
In crisi anche il sistema di tracciamento della Ats, le code (fino a 3-4 ore ieri a Milano) nei drive through per fare un test anti-Covid: «Il numero dei test che effettuiamo, sulla base della programmazione che ci fornisce l’Ats — spiegano dalla Croce Rossa Milano che gestisce le linee tamponi — è triplicato rispetto a un mese fa». È qui che Zangrillo lancia il suo ulteriore monito: «La paranoia da contagio, creata dai media, è una malattia incurabile». Non è certo la prima invettiva del primario del San Raffaele contro l’ansia e paura generate da provvedimenti sul Covid negli ultimi mesi: a fine novembre, sempre a Twitter, gelava così i colleghi professionisti che affollano i salotti tv da due anni, «Grazie alla variante Omicron, l’irresponsabile e disgustoso dibattito mediatico tra esperti del nulla ci rovinerà quest’ultimo scorcio di 2021». In questo momento – ha detto poi nei giorni scorsi Zangrillo, ospite della trasmissione Quarta Repubblica – «ci preoccupano le enormi liste di attesa di malati che nulla hanno a che fare con il Covid. Continuare a vedere il numero dei contagi quotidiani come prima, seconda o terza notizia ci interessa pochissimo». Il rischio di panico potrebbe tra l’altro concretizzarsi con l’arrivo di nuove misure che in parte potrebbero contraddire il decreto sul Super Green Pass: obbligo mascherine, tamponi per accedere ad eventi (cinema, teatri, stadi, discoteche) e addirittura voci su coprifuoco e obbligo vaccinale.