Il professor Alberto Zangrillo rompe il silenzio sui social con una bordata destinata a far discutere. Lo fa commentando i ringraziamenti per il recupero di una donna che «Cristina finalmente vede la luce in fondo al tunnel». Una soddisfazione per il primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare del San Raffaele di Milano. «Grazie cari amici. Grazie al mio splendido gruppo», scrive Zangrillo su Twitter. Poi lancia una frecciatina, per usare un eufemismo: «Che figata salvare vite umane mentre gli sciacalli che non hanno mai tenuto la mano a un malato sparano cazzate in televisione».
Recentemente Zangrillo è stato bersaglio di diverse critiche. L’altra sera, ad esempio, il conduttore di PiazzaPulita parlando della seconda ondata di coronavirus ha riaperto la polemica sulle dichiarazioni estive del medico in merito al Covid: «Il 31 maggio Zangrillo ha dichiarato che il virus clinicamente non esisteva più. E su questa scia di illusione la gente ha agito», ha dichiarato Corrado Formigli.
ZANGRILLO E LE CRITICHE: DA FORMIGLI A TESTINO
Chissà se l’attacco del professor Alberto Zangrillo è rivolto proprio a Corrado Formigli di PiazzaPulita. Ma non ci sono conferme in tal senso, del resto è solo l’ultimo attacco in ordine di tempo che il primario di Terapia Intensiva del San Raffaele di Milano ha ricevuto in queste settimane. Giorni prima lo aveva attaccato invece Gianni Testino, professore e presidente della Società Italiana di Alcologia, che se l’è presa con il collega perché aveva dichiarato che «un buon bicchiere di vino è quel piccolo premio che sta nella socializzazione e nella condivisione: ciò che ci manca in questa fase delle nostre vite».
Un grave errore per Testino, che a Repubblica ha preso di mira proprio il medico: «Zangrillo lo ha detto parlando di ragazzi e movida. Sono parole molto gravi, perché è provato che la dipendenza aumenta in maniera esponenziale rispetto alla giovane età». Abituato a far parlare di sé, ora Zangrillo si prende la sua rivincita e passa al contrattacco.