Il professore Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano, è stato ospite nella serata di ieri del programma Piazzapulita, noto talk show politico in onda tutte le settimane su La7. Durante il collegamento, il noto luminare ha avuto uno scontro a muso duro con Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica, ed ospite in studio di Corrado Formigli. Calabresi, come riferisce il quotidiano Libero, ha puntato il dito nei confronti di Zangrillo per la sua comunicazione sul coronavirus: “Lei ha permesso che i negazionisti la arruolassero, lei ha un ruolo e ha dato una patente a quelli che speravano nel ‘liberi tutti’. E ancora: “Quelle discoteche hanno avuto la patente sua”. Il pensiero del prof del San Raffaele è sempre stato spesso e volentieri in aperto contrasto con quello dei suoi colleghi durante la pandemia, e lo stesso ha denunciato più volte un eccessivo allarmismo, finendo per questo nel mirino di altri medici.
ZANGRILLO VS CALABRESI, E SU BERLUSCONI “A MARZO SAREBBE MORTO”
Fatto sta che alle accuse di Calabresi Zangrillo ha replicato così: “Se è qui per provocarmi ha sbagliato orario e anche sede. Io mi sono sempre comportato secondo coscienza, io non ho mai detto a nessuno di non portare la mascherina, caro Calabresi”. Durante l’ospitata a Piazzapulita, il medico dell’ospedale meneghino ha aggiornato anche le condizioni fisiche di Silvio Berlusconi, l’ex presidente del consiglio ricoverato da una settimana a seguito di un’infezione da coronavirus e di una successiva polmonite bilaterale. Le parole di Zangrillo non lasciano spazio a replica a riguardo: “La carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l’esito che fortunatamente ha ora. Lo avrebbe ucciso? Assolutamente sì, molto probabilmente sì, e lui lo sa. E non è una boutade per esagerare visto il personaggio di cui si parla, ma è un cercare di rimanere aderenti alla realtà”.