Duro scontro a distanza tra il professor Pier Luigi Lopalco e Alberto Zangrillo. Tutto parte da una recente intervista a “la Stampa” dell’ormai neo assessore alla Sanità della Regione Puglia, il quale si è scagliato contro il responsabile dell’Unità operativa di Terapia intensiva generale e cardiovascolare dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano. “Non è un esperto e credo che certe frasi avessero anche finalità strumentali”. E sul confronto tra Galli e Zangrillo aveva tagliato corto: “Non c’è partita”. Ospite di Non è l’Arena, Zangrillo oggi è stato sollecitato da Massimo Giletti su questa dichiarazione. “Raccolgo la provocazione e cerco di mantenermi pacato, proprio perché sono assolutamente certo di rappresentare il contrario di quello che maliziosamente cercato di dire il professor Lopalco”, la premessa di Zangrillo, che ha voluto fare delle precisazioni. “Io, a differenza sua, conosco la politica e mi piace anche, ma non ne farò mai parte, perché sono innamorato del mio mestiere”, la prima stoccata a Lopalco.



ZANGRILLO VS LOPALCO “IO 40 STUDI SU COVID, LUI…”

Il fatto che io sia distante dalla scienza e dalla ricerca è un po’ bizzarro da sostenere”, ha proseguito il professor Alberto Zangrillo in collegamento con Non è l’Arena. Ed è a questo punto che arriva la seconda stoccata a Pier Luigi Lopalco: “Io con il mio gruppo ho pubblicato personalmente almeno una quarantina di lavori da marzo ad oggi. Oggi sono andato a vedere su Scopus e il professor Lopalco ne ha pubblicato uno sul coronavirus in coabitazione con tutta un’altra serie di personaggi”. Per Zangrillo sono “bizzarre queste insinuazioni”, inoltre ritiene che siano “fatte ad hoc per suscitare la polemica”. Il riferimento è anche al fenomeno per il quale molti meridionali si spostano al Nord per curarsi. “Se lui riuscirà a sviluppare il cuore della sanità pugliese così come i pugliesi meritano, probabilmente non accadrà o verrà limitato quel fenomeno che pensa animi il mio modo di agire, cioè quello di parlare per cercare di curare i malati che arrivano dal Sud”. A tal proposito ha aggiunto: “Questa è una insinuazione maliziosa e profondamente falsa, la respingo. I malati vanno ormai dove sanno che si coniuga la buona clinica con la buona ricerca, non è colpa mia se appartengo a questa categoria”.

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