Marco Zanni, eurodeputato della Lega, da anni conduce una battaglia contro gli eccessi delle politiche ecologiche. A Rai Radio 1, il politico spiega: “C’è una fiducia ingiustificata in queste politiche, non relativa solo al tema auto elettriche. Noi questa settimana siamo a Strasburgo voteremo un provvedimento sui cosiddetti imballaggi. Anche qui questa schizofrenia dell’Unione Europea è ben evidente. Fino a poco tempo fa ci dicevano che dovevamo riciclare e l’Italia in questo era al primo posto. Oggi invece la Commissione ci dice che riciclare non va più bene e dobbiamo riutilizzare. Questo è indicativo di quanta confusione su un tema così importante ci sia anche nelle alte sfere a Bruxelles e quindi questa confusione suggerirebbe un po’ di prudenza nell’adottare o nel forzare soluzioni”.



Secondo l’eurodeputato, “purtroppo non è stato così per l’auto elettrica e purtroppo su questo oggi Bruxelles e la Commissione hanno investito talmente tanto capitale politico in un progetto che io considero sbagliato da rendere difficile un’inversione a U, che però mi pare stia avvenendo sia per quanto riguarda le scelte dei consumatori sia per quanto riguarda anche le scelte dei grandi produttori di auto che nonostante tutto devono tenere in vita le produzioni di modelli di motore a combustione tradizionale, perché questo è quello che richiede la domanda”.



Zanni: “Auto elettrica? Oggi costa troppo”

Da anni Marco Zanni ha assunto posizioni contrarie alle auto elettriche. I motivi sono vari, in primis relativi ai costi. A spiegarlo è proprio l’eurodeputato a Rai Radio 1: “Un’auto elettrica oggi costa troppo, è quella transizione verde dei ricchi che noi abbiamo sempre denunciato. Ma io pongo anche un tema secondo me importante, cioè ci hanno venduto questa transizione all’elettrico come un tocca sana per l’ambiente. Oggi scopriamo, andando a vedere la catena di produzione lungo tutto il ciclo di queste auto elettriche, che probabilmente nemmeno il beneficio in termini di emissioni ambientali c’è e quindi questo fa capire quanto disastrosa sia questa imposizione che arriva da Bruxelles. Io credo che alla fine saranno le scelte dei consumatori e sarà la fallibilità di una tecnologia che oggi, come vediamo, rappresenta molte incertezze, a dettare un’inversione a U. Noi con orgoglio ribadiamo che siamo stati i primi a porre un punto di domanda sull’opportunità di questa scelta. Oggi in tanti lo stanno facendo, speriamo siano sempre di più anche qui in Parlamento europeo“.



Non mancano però anche altri lati negativi, come quello della dipendenza da Pechino. “È chiaro che la catena del valore dell’auto elettrica è totalmente in mano alla Cina, che in termini di tecnologia è anche avanti 10-15 anni rispetto a noi. Poi mi devono un attimo dire come intendono colmare questo gap enorme in termini tecnologici con l’austerità che ritorna, quindi con meno investimenti pubblici, con la banca centrale europea che ha aumentato i tassi a dismisura, quindi rendendo anche più costosi gli investimenti privati. Questa è un’altra evidenza della schizofrenia di Bruxelles. Ci dicono che dobbiamo fare il decoupling dalla Cina, che la Cina è una minaccia, ci hanno fatto staccare dal regime russo per quanto riguarda l’energia i gas per metterci in mano a un altro regime forse anche peggiore e più forte come quello cinese. Davvero una scelta incomprensibile” secondo il politico.

Zanni: “Euro 7? Non ci sarà molta differenza”

Mentre l’UE lavora alla normativa Euro 7, Marco Zanni esulta perché le condizioni, prima particolarmente stringenti, sono ora state riviste: “Fortunatamente grazie a questo lavoro la normativa è stata molto ridimensionata e quindi non ci sarà moltissima o sostanziale differenza rispetto alla normativa precedente, quindi su questo i consumatori e i possessori di auto, diciamo nuove o seminuove italiani, non si devono preoccupare. Siamo riusciti a fare inserire una clausola di revisione tra qualche anno, se non ricordo male adesso 2026 o 2028, comunque molto prima rispetto all’entrata in vigore del Bancompleto e speriamo che dopo le prossime elezioni europee i cittadini che non condividono queste scelte e queste imposizioni a Bruxelles ci diano una maggioranza per rendere quella una revisione concreta che ci riporta a più saggezza e a più pragmatismo sul tema dell’auto” spiega a Rai Radio 1.