LA COMMISSIONE UE E IL NODO DELLE LOBBY: IL MONITO DEL PRESIDENTE ID MARCO ZANNI (LEGA)
Dal Qatargate “silenziato” al Moscagate e Pfizergate ‘esplosi’ negli ultimi giorni, a circa due mesi dalle Elezioni Europee 2024: secondo il presidente del gruppo Identità e Democrazia, il leghista Marco Zanni, attorno alla Presidente della Commissione Ue uscente vi sarebbe in atto una protezione molto poco “pulita”. Contestando il fulcro delle indagini contro Von der Leyen sul caso Pfizer, l’europarlamentare ex M5s – intervistato da “La Verità – chiede con forza: «cosa si sono scritti in quei messaggi» la Presidente Ue e il CEO di Pfizer, Albert Bourla? Durante il periodo Covid, è questa la tesi della Procura europea così come la denuncia di Zanni, la n.1 dell’Unione Europea aveva il potere «di contrattare milioni di dosi, questo è un fatto che non si può smentire».
Secondo il Presidente di ID, vi sarebbe una sorta di “cupola” a protezione di Von der Leyen: «questa storia circolava da tempo ma è stata pubblicata solo da un giornale americano (il NYT, ndr)». Zanni lamenta la mancata istituzione di una Commissione speciale sul Covid in Europa, con la maggioranza “Ursula” che avrebbe sempre fatto scudo attorno alla Presidente per non farle rivelare i contenuti di quegli sms: «non l’hanno fatta venire in audizione all’Europarlamento. È più tipico di un regime che di un democrazia». Secondo Marco Zanni, il caso Pfizer dimostra un “usanza” assai più amplia che coinvolge i vertici europei da anni: «la Commissione da organi tecnico è diventato politico, bypassando i trattati» e «scavalcando i cittadini», arrivando addirittura ad accaparrarsi «competenze che non sarebbero state ascrivibili alla Commissione e all’Ue».
ZANNI: “DOBBIAMO UNIRE IL POPOLO DEL CENTRODESTRA, SERVE UN CAMBIO RADICALE IN EUROPA”
Secondo l’europarlamentare della Lega, quanto avvenuto con Von der Leyen e con il ben più grave – potenzialmente – Qatargate è un metodo già visto: «è il metodo Juncker», l’ex Presidente della Commissione Ue, «l’attività di lobby qui è regolamentata, ma rimane un punto molto oscuro che è emerso col green deal». Dalle lobby alle ong, secondo Marco Zanni dietro ad una continua maschera filantropica anche il Pfizergate dimostrerebbe «interessi e gruppi di potere». Per il gruppo ID di Marine Le Pen e Matteo Salvini arrivare a sostenere nuovamente un Von der Leyen bis è alquanto irragionevole e da qui nascono gli appelli di questi mesi al PPE (e alla stessa Meloni) di non puntare ad un vecchio schema del passato, ma di far forza sul Centrodestra in ambito europeo.
«Non capisco perché non si possa essere tutti d’accordo sul fatto che questo Commissione sia stata un disastro su tanti punti e la campagna vaccinale è solo l’ultimo episodio»: per Zanni occorre ripartire da questa consapevolezza per puntare sulla prossima legislatura Ue ad un nuovo gruppo di governo a Bruxelles, e ciò resta alquanto complesso portarlo a termine con la stessa persona che guidava la precedente Commissione. «Dobbiamo unire il popolo del centrodestra attorno ad un progetto credibile di cambiamento», conclude Zanni sempre a “La Verità”, «spero che il centrodestra italiano dica chiaramente che il cambiamento non può essere fatto da chi è stato disastroso […] Necessario votare per un cambio radicale».