Ha il nome scientifico di “Aedus koreicus” e il suo ritrovamento in Lombardia e in Veneto ha fatto scattare un vero e proprio allarme sui possibili rischi collegati. La cosiddetta zanzara coreana, l’insetto che riesce a resistere anche a condizioni climatiche avverse come il freddo, preoccupa e rischia di moltiplicarsi sul territorio nazionale dopo gli ultimi avvistamenti. Che possa farci compagnia fino a Natale, con annesse punture indesiderate in un periodo dell’anno atipico per l’insetto, non è da escludere, ma quello che allarma è la possibilità che la zanzara possa farsi vettore di virus.



L’insetto indesiderato è stato avvisato tra Bergamo e Brescia al termine di un’indagine condotta dai ricercatori dell’Università di Milano. Gli studiosi hanno raccolto circa seimila larve e centinaia di uova di zanzara (da piccoli stagni, vasche artificiali e contenitori). Risultato: molte di queste sono state identificate come appartenenti alla specie Aedes koreicus, probabilmente originaria dell’isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju. Ma come ha fatto ad arrivare dalla Corea? Tra le prime ipotesi c’è quella di uno “sbarco” all’aeroporto Orio al Serio di Bergamo.



Zanzara coreana, i rischi per la salute umana

In una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano, pubblicata sulla rivista medica Parasites & Vectors, si punta a far luce sulle caratteristiche della zanzara coreana e su quelli che potrebbero essere i rischi dell’insetto sulla salute dell’uomo. Secondo i ricercatori c’è la possibilità che la zanzara sia potenzialmente in grado di diffondere malattie, ovvero di poter essere un vettore di virus. Ma come fare per sconfiggerla ed evitare il peggio? A questo servono gli studi genetici sulla specie.

I ricercatori hanno evidenziato: “Manca il loro antagonista naturale: la Popilia, ad esempio, si diffonde a fine luglio-inizio agosto, periodo in cui gli uccelli non sono in riproduzione e quindi non cacciano per fare il nido e nutrire i cuccioli. Inoltre, ci sarebbero anche altri antagonisti, ad esempio batteri e vermi che mangiano le larve delle zanzare, solo che si trovano in ecosistemi come grandi pozzi d’acqua”.