Molti italiani hanno la sensazione che le zanzare siano più numerose in questi giorni rispetto ai mesi estivi, e gli esperti confermano. “Sono forse più abbondanti adesso a metà-fine ottobre che in estate” ha spiegato Diego Fontaneto, dirigente di ricerca del Cnr dell’Istituto di ricerca sulle acque della sede di Verbania Pallanza, sentito da Il Corriera della Sera. Il motivo? “Molte piante e fiori stanno fiorendo adesso, mentre in estate, con il gran caldo e la siccità, erano entrate in una fase di stasi per risparmiare energie” illustra l’esperto, aggiungendo che le zanzare d’abitudine “sfruttano le prime piogge e le riserve d’acqua che trovano in pozzanghere o nei sottovasi, terreno ideale per le loro larve”.
In questi giorni di caldo, a tratti quasi estivo e inusuale per ottobre, le zanzare sono dunque tornate all’attacco tormentando numerosi italiani in tutta la Penisola. Il motivo principale è legato alle particolari condizioni climatiche di questo ottobre anomalo, ma non solo. Gli esperti tengono in considerazione anche la presenza di specie “aliene” di zanzare, più attive a qualsiasi ora del giorno e abituate anche alle basse temperature.
Zanzare a fine ottobre, “non sono quelle nostrane, pungono fino a novembre”
“Le zanzare che stanno pungendo adesso non sono quelle ‘nostrane’” della specie Culex pipiens, ha illustrato Diego Fontaneto a Il Corriera della Sera. Infatti quelle che stanno uscendo alle scoperto in questi giorni di ottobre sono specie definite “aliene” che sono state “importate con i commerci, in particolare la zanzara tigre (Aedes albopictus), originaria dell’Asia sud-orientale ma arrivata in Italia all’inizio degli anni Novanta” e la “zanzara coreana (Aedes koreicus), giunta da noi una decina di anni fa ma ormai ben installata in Pianura padana, senza contare la zanzara giapponese (Aedes japonicus)”.
Che cosa caratterizza queste specie? Diego Fontaneto sottolinea che “la zanzara tigre punge fino a novembre, quella coreana non ce la toglieremo di torno finché le temperature non andranno sotto i 10 gradi, meglio se sotto i 5 °C”. Si tratta quindi di zanzare con maggiore resistenza e adattabilità, che pungono anche dopo il tramonto e nei mesi autunnali come questo ottobre, a differenza di quella originaria del nostro Paese. Il consiglio che l’esperto affida a Il Corriera della Sera per sbarazzarcene è di “evitare in ogni modo i ristagni di acqua in barili e sottovasi”, mentre “la disinfestazione serve ma relativamente, perché queste specie sono piccole e vengono trasportate anche dal vento”. Sconsigliati gli insetticidi più potenti perché anche se efficaci “hanno pesanti effetti collaterali come l’eliminazione di tutti gli insetti, anche quelli utili, e i danni alla salute umana”.