Uno studio tutto italiano realizzato in collaborazione fra l’università di Pavia e quella di Milano, ha permesso di portare alla luce il meccanismo che consente alle zanzare di irrigidire il pungiglione, l’azione che precede il momento della puntura. Grazie al lavoro eseguito dai ricercatori, pubblicato sulla rivista specializzata Current Biology, si è così scoperto come disarmare questi fastidiosi insetti che durante le calde notti estive disturbano il sonno di milioni di persone, rendendole quindi incapace di irrigidire appunto il loro pungiglione. Si tratta di un lavoro molto interessante in quanto, come sottolineato da SkyTg24.it, apre la strada alla possibilità di sviluppare degli strumenti efficaci per contrastare le malattie delle zanzare, come la febbre del Nilo o la Dengue.
Nel corso del loro lavoro, gli studiosi delle due università di Pavia e Milano hanno cercato di scoprire quali fossero le funzioni di alcuni degli ingredienti presenti nella saliva delle zanzare: “Tra queste, abbiamo individuato la proteina che porta alla modificazione del labbro (ossia la punta estrema della proboscide) della zanzara permettendo a questo di “irrigidirsi” e attraversare l’epidermide”, sono le parole di Paolo Gabrieli, del Laboratorio di Entomologia e Parassitologia dell’Università di Milano.
ZANZARE, SCOPERTO IL MECCANISMO CHE PORTA ALLA PUNTURA: “IN FUTURO…”
Una proteina che è stata denominata Lips, acronimo di labrum-interacting protein of the saliva. In seguito i ricercatori sono riusciti anche a identificare il recettore responsabile, dimostrando che spegnendo il gene che produce la Lips, le zanzare non avrebbero più potuto pungere l’uomo.
Il team ha scoperto “un’organizzazione mai osservata in precedenza che potrebbe essere il cavallo di troia per sviluppare sostanze da utilizzare come futuri deterrenti contro le zanzare“. Federico Forneris, dell’Università di Pavia, e Paolo Gabrieli, concludono: “Con questa scoperta, è immaginabile un prossimo futuro in cui contrasteremo un fastidioso fenomeno estivo (per l’Italia) e le malattie trasmesse dalle zanzare come la dengue o la febbre del Nilo (endemiche in molti paesi del Pianeta) con strumenti più efficaci di quelli di cui disponiamo al momento”.