Zara chiude 1200 negozi nel mondo dopo la crisi economica scatenata dal coronavirus. Il colosso spagnolo dell’abbigliamento di proprietà del gruppo Inditex sotto cui ci sono anche Bershka, Pull & Bear, Massimo Dutti e Oysho, ha deciso di chiudere 1200 punti vendita situati soprattutto in Asia e in Europa. A chiudere saranno i piccoli punti vendita e il tutto rientra nel’ambito di una scelta aziendale che punta tutto sull’e-commerce. Il coronavirus ha messo seriamente in crisi anche il settore della moda e Zara che, nel corso degli ultimi anni ha preso piede in tutto il mondo con le collezioni all’ultima moda, ma a costi contenuti, rientra tra i colossi che hanno subito molte perdite. Come fa sapere Tgcom24, infatti, Inditex ha registrato una perdita di 409 milioni di euro con ricavi in calo del 44% nei primi tre mesi del 2020.



Zara punta tutto sull’e-commerce

La vendita on line prende sempre più piede anche in tutti i settori. Sono sempre di più i consumatori che scelgono e-commerce per acquistare beni di ogni genere. Zara, di fronte alla crisi del settore scatenato dalla pandemia da coronavirus nel mondo, ha deciso di puntare e rinforzare proprio il settore dell’e-commerce. Per farlo, Inditex ha deciso di investire 2,5 miliardi di euro per migliorare la piattaforma di e-commerce (1 miliardo). Con le vendite on-line, Inditex punta a coprire il 25% del fatturato entro il 2022. L’obiettivo è così riuscite a battere la concorrenza di altri colossi d’abbigliamento come H&M e Uniqlo.

Leggi anche

Florida sconsiglia l'uso dei vaccini covid ad mRNA/ "Non si conoscono gli effetti collaterali"New York, dati morti Covid manipolati: Cuomo truccò numeri Rsa/ "Chiusure inutili, poco tutelati i fragili"