La guerra tra Ucraina e Russia ha paralizzato l’Europa, coinvolgendo qualsiasi Stato e allo stesso tempo qualsiasi ambito della vita quotidiana. Anche il mondo dello sport è stato protagonista, in questi giorni, di gesti e manifestazioni di interesse. Uno degli sportivi certamente più coinvolti in questi giorni è Ivan Zaytsev, pallavolista italiano di origini russe, che ha spiegato come vive in prima persona la vicenda e come stanno i suoi parenti, in Russia.



A Otto e Mezzo, l’atleta ha dichiarato: “Gli ultimi sviluppi dei negoziati mi rendono ottimisti. Qualora ci fossero delle divergenze di opinione, penso si possano superare con diplomazia in tutti gli esseri umani. Dovrebbero esserci valori quali uguaglianza e diritti umani. I miei genitori sono russi, mio padre vive a 30 km dal confine con l’Ucraina. Ci sentiamo spesso, mi aggiorna quotidianamente su quello che succede. Prima ci siamo sentiti mentre sulla sua testa passavano degli elicotteri. Quello che stanno vivendo i nostri fratelli in Ucraina è terrificante e ingiustificato. Sono addolorato, non è questa la Russia che conosco io”. 



Zaytsev: “Non è la guerra del popolo”

Ivan Zaytsev ha poi proseguito parlando di chi pagherà le conseguenze della guerra. A Otto e Mezzo, il pallavolista ha detto: “Questo sentimento di chi non voglia questa guerra penso sia diffuso molto più di quello che si possa pensare. Il popolo russo è nazionalista, i miei nonni hanno combattuto e ci hanno liberato dal Nazismo. Io ho vissuto in Russia da piccolo, ho giocato due stagioni a Mosca, e credo che ci sia questo sentimento che questa guerra è voluta solo dal Governo per ragioni politici e ideologiche e non sia una guerra del popolo. Putin? Difficile fare previsioni, sicuramente è andato incontro a delle conseguenze molto potenti. Chi pagherà le conseguenze? La gente e i civili. La morte di innocenti viene vista come effetto collaterale. Non c’è niente di umano”.



Ha preso poi parola la giornalista ucraina Irina Guley, che ha dichiarato: “Siete tutti responsabili di quello che adesso è successo in Ucraina, tutta l’Europa. Il gas di un buon prezzo era molto conveniente, adesso dobbiamo pagare tutti”. Il pallavolista ha risposto con toni pacati: “Normale che chi la vive dall’interno la guerra sia molto più emotivo e duro. Io sono privilegiato, non posso empatizzare a fondo, non capisco il loro stato d’animo. Nessuno sarebbe voluto arrivare a questo punto”.