Zelensky accusa il presidente Usa Biden di aver rivelato informazioni sugli accordi Usa-Ucraina al New York Times che dovevano restare segreti. Il presidente ha sottolineato in particolare, che si trattava della richiesta da parte di Kiev sull’invio di missili di tipo Tomahawk che era stata avanzata per far fronte alle necessità di difesa e per proseguire con gli attacchi in suolo russo, vista la mancata efficienza dei precedenti dispositivi già concessi, cioè i missili Atacms che hanno un raggio di azione 8 volte inferiore.



La notizia era trapelata in un articolo pubblicato sul quotidiano che aveva anticipato questo punto in particolare, inserito nel documento presentato dall’Ucraina agli alleati come Piano per la vittoria, definendolo una indiscrezione. Il giornale inoltre aveva evidenziato il poco margine di probabilità che questa condizione potesse essere accettata dal governo Usa, in quanto lo stesso Biden si era più volte espresso dicendosi contrario alla fornitura di armi a lungo raggio per attaccare la Russia.



Scontro Zelensky-Biden su fuga di notizie segrete: cosa è successo?

Zelensky ha criticato la Casa Bianca ed il presidente Biden per la mancanza di riservatezza sugli accordi tra partner affermando che: “Quelle sui Tomahawk erano informazioni riservate tra l’Ucraina e la Casa Bianca. Come interpretare questo messaggio? Quindi, significa che tra i partner non ci sono cose riservate“. In riferimento all’articolo del New York Times che aveva anticipato il contenuto del “Piano per la vittoria”, nel quale c’era l’esplicita richiesta di una nuova fornitura di missili a lungo raggio in sostituzione dei precedenti consegnati già nel 2024, per attaccare obiettivi strategici in Russia.



Il quotidiano però nella rivelazione sulle intenzioni di accordo tra Usa e Ucraina in merito a nuovi aiuti militari, aveva anche interpellato alcuni funzionari di governo che avevano chiaramente dato come poco probabile l’accoglimento della richiesta di Kiev, aggiungendo anche che Biden avrebbe già rifiutato la proposta, principalmente per il numero richiesto che superava anche l’effettiva capacità di fornitura e poi per la mancanza di informazioni chiare sugli obiettivi effettivamente da colpire in Russia.