Vladimir Putin ha firmato il riconoscimento dell’indipendenza e l’annessione dei quattro territori ucraini occupati alla federazione Russia; Volodymyr Zelensky, invece, ha annunciato la richiesta di adesione immediata alla Nato. Tutto in rapida evoluzione nella crisi tra Russia e Ucraina. Nel primo pomeriggio ora italiana è arrivato l’annuncio del leader del Cremlino: “Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre”.



Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta, secondo Putin. Un riferimento ai referendum farsa che si sono tenuti nei territori occupati dal 23 al 27 settembre, con i residenti costretti a votare con il mitra puntato addosso. “La Russia non vuole un ritorno dell’Urss e non ne ha bisogno”, ha aggiunto: “Kiev cessare il fuoco cominciato nel 2014, siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati. Ma la scelta dell’annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione”.



LA REPLICA DI ZELENSKY A PUTIN

L’annuncio in pompa magna di Putin ha scatenato la rapida reazione di Zelensky. Come già anticipato, l’Ucraina ha presentato domanda ufficiale per aderire alla Nato immediatamente. Il numero uno di Kiev ha diffuso un video sui social network e ha sottolineato che il suo Paese “ha di fatto raggiunto gli standard della Nato”: “Di fatto abbiamo già dimostrato la compatibilità con gli standard dell’Alleanza atlantica. Sono un fatto per l’Ucraina, un fatto concreto sul campo di battaglia e in tutti gli aspetti della nostra interazione. Ci fidiamo l’uno dell’altro, ci ci aiutiamo a vicenda e ci proteggiamo a vicenda. Questo è ciò che rappresenta l’Alleanza”. E ancora, per essere doppiamente chiaro: “Stiamo compiendo il nostro passo decisivo firmando la domanda dell’Ucraina per l’adesione accelerata alla Nato”.

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