UCRAINA, CAMBIA IL MINISTRO DELLA DIFESA: REZNIKOV SILURATO DA ZELENSKY. ECCO IL SOSTITUTO

Le accuse di corruzione e di appalti “gonfiati” già avevano fatto presagire un epilogo simile a quanto poi effettivamente avvenuto ieri a Kiev: da oggi l’Ucraina ha un nuovo Ministro della Difesa, non più Oleksji Reznikov ma bensì Rustem Umerov. Il “siluramento” – l’ennesimo nel Governo ucraino dopo 558 giorni dall’inizio della guerra contro la Russia – è stato deciso direttamente dal Presidente Volodymyr Zelensky e annunciato nel consueto discorso alla nazione.



«Ho deciso di sostituire il ministro della Difesa dell’Ucraina», scrive su Telegram il leader ucraino, «Oleksiy Reznikov ha attraversato più di 550 giorni di guerra su vasta scala. Credo che il Ministero abbia bisogno di nuovi approcci e di altri formati di interazione sia con le forze armate che con la società nel suo insieme. Il Ministero è ora guidato da Rustem Umyerov». Nel pieno della controffensiva, con alle porte l’arrivo di jet Nato e con nuove munizioni inviati dagli Stati Uniti, l’Ucraina cambia il proprio “comandante” in capo alle forze militari che fino ad oggi era stato uno dei protagonisti della resistenza ucraina contro l’invasione russa.



LE ACCUSE CONTRO L’EX MINISTRO DELLA DIFESA UCRAINO REZNIKOV

Negli scorsi giorni era stata la stampa ucraina e internazionale ad anticipare il possibile siluramento di Reznikov dal ruolo di Ministro della Difesa del gabinetto Zelensky: accuse di corruzioni emerse all’interno del suo Ministero si erano legati alla particolare accusa personale di aver accettato forniture di beni alimentari ed uniformi comprate da una ditta turca a prezzi gonfiati. Le dimissioni personali erano state annunciate e poi revocate ma ora è direttamente il Palazzo di Kiev a lanciare la decisione definitiva su Reznikov, è fuori.



Reznikov a questo punto potrebbe essere ora «ricollocato» come ambasciatore di Kiev nel Regno Unito, scrive oggi l’Ukrayinska Pravda: al suo posto invece al Ministero siederà Umerov, già consigliere di Mustafa Dzhemilev – capo dell’organizzazione del “popolo tartaro di Crimea” – e partecipante alla delegazione ucraina per i negoziati con la Russia la scorsa primavera. «Lo stress che ho sopportato quest’anno è difficile da misurare con precisione. Non mi vergogno di nulla», aveva spiegato Reznikov dopo l’uscita delle notizie sulla corruzione presunta nel suo Ministero, «La mia coscienza è assolutamente pulita». Nominato nell’inverno 2021 a soli tre mesi dall’inizio della guerra, l’avvocato ucraino fin lì sconosciuto è stato uno dei principali “convincitori” nell’ottenere dalla Nato gli F-16 tramite Danimarca e Olanda (con approvazione Usa).