ZELENSKY A “PORTA A PORTA”: IL VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVISTA
«Crimea e Donbass? No, non è possibile e non la riconosceremo mai come parte della Federazione Russa e siamo pronti a parlare con la Russia, sì, ma adesso con la guerra questa questione dolente va lasciata da parte, se ostacola l’incontro tra i due presidenti»: lo ha detto chiaro il Presidente ucraino Zelensky nell’intervista a “Porta a Porta” andata in onda giovedì sera, con 48 minuti fitti di botta e risposta con il conduttore Bruno Vespa su tutti i temi dirimenti la guerra in corso ormai da 79 giorni in Ucraina.
Tra gli altri, Volodymyr Zelensky ha voluto trattare il tema caldo della Transnistria per un possibile attacco imminente da parte della Russia: «attacco è possibile. Il 100% delle persone lì sono controllate dalla Federazione Russa. Ci aspettiamo fino a 15mila persone da lì, ma non sono molto preparati dal punto di vista militare e possono ricevere forze aggiuntive solo dal cielo. Se si muoveranno, non abbiamo molto paura perché di queste 15mila persone forse solo fino a 3mila sanno davvero combattere. Può essere una sfida ma non una grande minaccia». In merito all’assedio forse finale all’acciaieria di Mariupol, rispondendo all’appello del battaglione Azov su interventi per salvare la resistenza ucraina nei cunicoli dell’Azovstal, il Presidente sottolinea «stiamo facendo tutto il possibile e tutto ciò che dipende da noi va fatto. Non ci fermiamo, lottiamo per ogni persona e per ogni civile. I civili sono stati portati via dall’acciaieria, ora la questione sono i soldati e siamo pronti a scambiarli». Da ultimo, Zelensky ha affrontato anche il nodo dell’ingresso eventuale nella Nato di Finlandia e Svezia, con la reazione durissima del Cremlino: «ho parlato con il presidente della Finlandia che chiamerà Putin e sono grato all’Onu e alla Croce Rossa che hanno scortato i civili e sono pronti ad aiutare, ma ora la questione sta dalla parte russa». Per rivedere l’intera intervista di “Porta a Porta” a Zelensky ecco qui sotto il link al video nel tweet ufficiale.
L’INTERVISTA DEL PRESIDENTE ZELENSKY A “PORTA A PORTA”: COME SEGUIRLA
«Sono pronto a parlare con Putin, ma non devono esserci ultimatum. I russi devono uscire dal nostro territorio, è il primo passo per poter parlare»: lo ha detto il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nell’intervista che andrà in onda questa sera alle ore 23.15 circa a “Porta a Porta” su Rai 1, con diretta video streaming su RaiPlay.
48 minuti di colloquio tra il Presidente in diretta dallo studio del Governo di Kiev, per la prima volta dall’inizio della guerra in collegamento con un programma italiano: una sorta di “risposta” all’intervista di Mediaset che tante polemiche ha generato ad inizio maggio con il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Zelensky parla molto di Putin e della Russia e lancia la sua personale “sfida”: «Non credo che Putin riuscirà a salvare la faccia», ha detto, «voleva portare a casa qualche risultato ma non lo ha trovato», spiega il leader in “mimetico” ormai da due mesi e mezzo in collegamento con praticamente mezzo mondo. Le notizie più importanti arrivano in merito alla possibilità di un accordo con il Cremlino: diversamente dalle aperture degli scorsi giorni, Zelensky a Bruno Vespa chiarisce «Non ho mai parlato di riconoscere l’indipendenza della Crimea, non la riconosceremo mai come parte della Federazione russa. Anche prima della guerra la Crimea aveva autonomia, ma è sempre stato territorio ucraino». In secondo luogo, un altro passaggio dirimente è quando Zelensky sottolinea come non vi sia molta differenza nelle posizioni e sostegni di Europa e Stati Uniti: «non vedo tutta questa differenza tra la posizione UE e quella USA», come a voler smentire la tesi secondo cui vi sarebbe un Biden (con Johnson) più “guerrafondai” e un’Europa continentale invece più “pacifista”.
ZELENSKY: “NEGOZIATI? SOLO SE I RUSSI SE NE VANNO”
Certo, restano le richieste – e non poche – che Zelensky fa all’Occidente nella lunga intervista odierna a “Porta a Porta”: «Noi non dobbiamo cercare una via d’uscita per la Russia. Proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader, non siamo pronti a salvare la faccia a qualcuno pagando con i nostri territori, non penso sia una cosa giusta».
Parlando delle trattative di pace che giocoforza dovranno avvenire nei prossimi mesi, il Presidente ucraino ribadisce «Siamo tutti uniti sull’obiettivo di ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina ma senza forze armate potenti la base delle trattative ucraine con la Russia non sarà potente». Viene poi chiesto a Zelensky quali possono essere le condizioni minime affinché si torni a sedersi per dei negoziati di pace concreti: «i russi se ne devono andare e devono rispondere di quello che hanno fatto. Non possiamo accettare compromessi per la nostra indipendenza». Gli ucraini cercano quello che ogni Paese democratico dà come scontato, rintuzza il leader filo-Ue: «pace e altre cose normalissime come il rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale, delle tradizioni del popolo, della lingua». In merito alla presunta autonomia nel Donbass per la popolazione filo-russa, Zelensky è netto: «Larga autonomia di cosa? Lì non è rimasto nulla. I russi hanno ucciso, distrutto e ora chiedono l’autonomia. Noi non la riconosceremo mai». Chiosa finale sui rapporti con l’Italia e in particolare con il Premier Mario Draghi: «ha ragione Draghi, possiamo vincere perché stiamo combattendo per la verità e non dobbiamo essere soli in questo. Sono molto grato – conclude Zelensky – a Draghi e felice che l’Italia abbia adottato le sanzioni europee. Credo che questi passi, anche nell’ambito del turismo, siano stati molto forti».