Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare dell’offensiva da parte delle forze militari di Kiev nella regione russa di Kursk, spiegando che lo scopo del suo esercito era quello di creare una “zona cuscinetto” ovvero un’area che servisse a separare l’Ucraina dalla Russia e a ritardare le azioni militari di Mosca. In un’intervista che ha rilasciato lui stesso sul suo account Telegram ufficiale, il presidente ha spiegato: “Ho appena ricevuto un rapporto dal comandante in capo Syrskyi sulla situazione nell’Ucraina orientale, l’operazione nella regione di Kursk, il “fondo di scambio” e la fornitura di munizioni e armi alle nostre brigate, le nostre riserve”.



Il presidente ha chiesto una “consegna più rapida delle forniture” da parte dei partner che da due anni e mezzo ormai aiutano l’Ucraina nel combattere contro la Russia, affermando ancora: “Lo chiediamo con forza”. Zelensky ha poi voluto sottolineare che “non ci sono vacanze in guerra”. Per questo, rivolgendosi ancora ai partner, ha sottolineato che “sono necessarie decisioni, così come una logistica tempestiva per i pacchetti di aiuti annunciati. Mi rivolgo in particolare a Stati Uniti, Regno Unito e Francia“.



Putin: “Kursk? Attacco terroristico”

L’operazione dell’Ucraina nella regione russa di Kursk è cominciata la notte tra il 5 e il 6 agosto: le forze militari ucraine sono entrate nei pressi della città di Sudzha e Zelensky ha confermato l’operazione una settimana più tardi, il 12 agosto, senza però fornire dettagli sugli obiettivi, almeno non nell’immediato. Il presidente ha ora spiegando che lo scopo dell’esercito è quello di creare una zona “cuscinetto” tra Russia e Ucraina che possa ritardare le operazioni di Mosca a Kiev e dintorni.



Il Ministero russo, invece, ha comunicato che circa 9.500 persone erano state evacuate dalla zona di combattimento. Lo stesso Putin ha condannato l’incursione definendola come un “attacco terroristico” da parte dell’Ucraina e del suo esercito.