Nella giornata di oggi – mercoledì 9 ottobre 2024 – in quel di Dubrovnik (in Croazia) si è tenuto il terzo vertice ‘Ucraina-Europa sudorientale’ che ha visto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky tenere un breve discorso davanti ad alcuni tra i leader dei paesi balcanici: un intervento nel corso del quale ha parlato dell’Europa – per esortarne l’unità alla base dell’imprescindibile pace -, della guerra che sta combattendo contro la Russia e del futuro verso una soluzione che ponga fine definitivamente al conflitto.
Partendo proprio dall’Europa, Zelensky ha esortato “tutte le nazioni democratiche” a collaborare per “unire l’intero continente” andando oltre a tutte le “forti tensioni politiche [per] garantire che la nostra unità in Europa rimanga il più stabile possibile“: senza un’Europa veramente unita “non ci sarà alcuna pace” e il presupposto fondamentale è giungere al pieno completamento “dei processi di integrazione“; riferendosi ad Albania, Bosnia, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Macedonia, Serbia e Turchia che da anni – esattamente con l’Ucraina di Zelensky – attendono di entrare ufficialmente nelle file dell’Unione europea.
Volodymyr Zelensky: “Con il supporto di UE e USA possiamo porre fine alla guerra entro il 2025”
Passando al tema della guerra e (soprattutto) della pace, Zelensky è tornato a parlare del suo piano recentemente presentato all’amministrazione Biden – e che ci tiene a mettere in chiaro che “sarà pronto a novembre” – per spiegare che “si concentra su se e come è possibile risolvere il deficit di sicurezza geopolitica in Europa“: un presupposto che dal conto suo è necessario per ridurre “la potenza geopolitica” della Russia, costringendo – così – Putin ad interrompere le sue ingerenze “nella libertà dei Paesi con cui confina“.
Per quanto riguarda la guerra, Zelensky ritiene che entro “ottobre, novembre o dicembre” la situazione sul campo di battaglia cambierà drasticamente, permettendo alla sua Ucraina di fare i primi passi “per porre fine alla guerra entro il 2025“; il tutto – quasi ovviamente – potendo contare “sul sostegno di Italia, Germania, Gran Bretagna, Francia” e del presidente americano Joe Biden e partendo dal suo ormai imminente piano.