Zelensky in conferenza stampa con i giornalisti ha rilasciato diverse dichiarazioni in merito alla possibilità di avviare negoziati di pace con la Russia, affermando che le trattative dipendono principalmente da due fattori, il primo è uno stop degli attacchi di Mosca sui siti energetici ucraini e il secondo è l’esito del voto alla elezioni presidenziali in Usa. La necessità più urgente sottolineata in particolare dal presidente è stata quella del far fronte all’emergenza creata dalla carenza di risorse, in particolare di elettricità dopo gli intensi bombardamenti aerei russi che hanno colpito obiettivi strategici come le centrali termiche.



Ora, ha affermato Zelensky: “Il paese dipende esclusivamente dalle importazioni energetiche provenienti dall’Europa e dalle centrali nucleari nel territorio“, aggiungendo quindi che la fine di questi attacchi missilistici mirati potrebbe essere un segnale positivo che aprirebbe la strada ad un colloquio per terminare la guerra. La proposta sarebbe quella di un accordo comune tra le due parti con l’impegno a non colpire più queste strutture, che come previsto dal primo vertice di pace, potrebbe porre fine alla fase calda del conflitto.



Zelensky rinnova appello per ingresso nella Nato: “Non abbiamo più armi per combattere la Russia”

Il presidente Zelensky rinnova le richieste all’Europa e agli Stati Uniti per risolvere la questione dell’emergenza energetica in vista dell’inverno, chiedendo una trattativa per porre fine alla serie di intensi attacchi missilistici russi diretti su obiettivi strategici e centrali termiche che hanno praticamente distrutto in molte zone la rete elettrica provocando diversi black out. Nello stesso discorso il leader ucraino ha anche ribadito la necessità di ingresso nella Nato, ritenuta unica soluzione per la vittoria, perchè come ha affermato: “Attualmente non disponiamo di armi per fermare la Russia“.



Su questa questione ha però aggiunto un commento in riferimento allo scetticismo mostrato recentemente dalla Germania per l’ingresso nell’Alleanza Atlantica, dichiarando che questo atteggiamento deriverebbe dalla paura di dover affrontare direttamente una minaccia dalla Russia come reazione all’adesione di Kiev alla Nato. In conclusione poi c’è stato l’appello a tutti gli alleati per chiedere di aumentare la pressione nei confronti della Corea del Nord, che sta partecipando sempre più attivamente al conflitto al fianco dell’esercito russo e questo dimostrerebbe che: “Mosca vuole ampliare la portata della guerra coinvolgendo nuovi alleati“.