Addio alla richiesta di entrare nella Nato per l’Ucraina, movente dell’invasione russa di ormai più di un mese fa? Dopo più di 30 giorni di combattimenti e tante perdite non solamente tra i soldati ma anche e soprattutto tra i civili, l’Ucraina sembra pronta a rimettere tutto in discussione per approdare ad un accordo con la Russia e mettere fine ai combattimenti. Zelensky sembra infatti pronto a discutere del suo status di neutralità, rinunciando dunque all’ingresso nella Nato.



La rinuncia sarebbe parte dell’accordo di pace con la Russia, come ha affermato lo stesso presidente ucraino Zelensky. Il Premier lo ha spiegato nell’intervista con i giornalisti russi, che da Mosca avevano minacciato di non mandare in onda. “Stiamo attentamente prendendo in considerazione la questione della neutralità. Siamo disposti e pronti a discutere di neutralità e di status non nucleare come parte di un accordo di pace con la Russia” ha spiegato il presidente nel suo intervento in videoconferenza sul sito russo di opposizione Meduza.



Zelensky detta le regole: “No a smilitarizzazione”

Zelensky ai media russi si è detto pronto a discutere dello status di neutralità del Paese: questo vorrebbe dire rinunciare ad entrare nella Nato. Non si tratterebbe però di una condizione “a senso unico”. La rinuncia dovrebbe infatti essere supportata da garanzie sulla propria sicurezza nazionale e inoltre dovrebbe essere “garantito da terzi e sottoposto a referendum”. Inoltre il presidente ha spiegato di poter trovare un “compromesso sul Donbass” ma non discute su “denazificazione e smilitarizzazione”.



Il presidente dell’Ucraina ha proseguito: “Non ci sediamo affatto a un tavolo se si parla di una sorta di smilitarizzazione, una sorta di denazificazione. Per me sono cose assolutamente incomprensibili”. In conclusione, Zelensky ha parlato dei rapporti con il popolo russo, peggiorati dopo l’attacco del 24 febbraio scorso: “Lo so che prima di tutto ci sono i popoli, e poi i governanti. Nonostante io sia il Presidente e debba essere una persona abbastanza pragmatica, l’atteggiamento dopo il 24 però è peggiorato. È peggiorato molto. La componente emotiva della relazione con la Federazione Russa, con il popolo, è andata perduta. Anche tra le persone. Anche se capisco che in Russia ci sono molte persone che sostengono l’Ucraina e sono loro grato. Una guerra sul nostro territorio non porterà nulla di buono nemmeno per i russi perché gli atteggiamenti tra i due popoli sono peggiorati tra l’intera popolazione”.