LA TREGUA OLIMPICA E IL “VETO” DI ZELENSKY: L’OSTACOLO ALLA PACE VIENE DALL’UCRAINA?

«Qualcuno in Occidente ha paura che la Russia perda»: sono passate forse un po’ sotto silenzio queste dichiarazioni del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nelle scorse ore, in risposta alla proposta di tregua durante le Olimpiadi in Francia quest’estate 2024 partorita dal Presidente Emmanuel Macron. Dopo aver paventato l’invio di truppe europee a sostegno dell’Ucraina contro Putin, l’Eliseo pare essersi accodato all’iniziativa lanciata dalla Cina e sostenuta, per il momento in modalità “informale”, anche dagli Stati Uniti: peccato però che in una intervista a “France Presse” è Zelensky a tagliarsi il ruolo di “ostacolo” alla tregua olimpica messa in campo da Occidente con l’accordo di Cina e senza l’esplicita chiusura della Russia.



«Una tregua olimpica in Ucraina farebbe il gioco del nemico ed è un altro segno di una situazione assurda in cui l’Occidente ha paura che la Russia perda la guerra», lamenta il leader ucraino pochi giorni dopo l’attacco di terra russo alla regione di Kharkiv. In crisi di risorse per armi e soldati, con il ritiro da alcune aree al fronte nel Donbass per la continua avanzata di Mosca, l’Ucraina affronta forse la fase più dura della guerra in corso da più di due anni: Zelensky si scaglia così contro l’Occidente, criticando il mancato uso di armi direttamente sul territorio russo e soprattuto respingendo su tutta la linea l’idea di una tregua olimpica lanciata da Macron (dopo le aperture di Pechino, Mosca e Washington, trovando invece lo “stop” da Uk e Blocco Est Ue).



«Chi può garantire che la Russia non userà questo tempo per portare le sue forze sul nostro territorio?», spiega ancora Zelensky nell’intervista alla “France Presse” e alla Afp, sottolineando con forza di essere contraria ad ogni tipo di tregua che faccia «il gioco del nemico», cioè Putin. Per il leader di Kiev, la situazione è sempre più assurda in quanto «l’Occidente ha paura che la Russia perda la guerra. E non vuole che l’Ucraina la perda». Anche per questa sostanziale diffidenza dell’alleato occidentale, Zelensky guarda a Pechino per provare a trovare una linea di pace effettiva: «Mi piacerebbe vedere la Cina coinvolta nel vertice di pace. Gli attori globali, come la Cina, hanno un’influenza sulla Russia. E più Paesi del genere sono dalla nostra parte, dalla parte della fine della guerra, direi, più la Russia dovrà farci i conti».



USA VERSO FRANCIA E CINA: AVVERTE KIEV SULLE ARMI E “SPOSA” LA TREGUA PER LE OLIMPIADI

Le diplomazie internazionali non sono da oggi impegnate per portare una prima tregua sul fronte Ucraina-Russia, bensì da mesi si tenta l’escamotage per bloccare il conflitto e portare le parti sul tavolo delle trattative: finora le chiusure di Mosca hanno impedito tale scopo, così pure dall’Ucraina l’unica apertura fatta alla Russia avviene con la condizione che Mosca abbandoni il fronte all’istante prima di sedersi al tavolo per i negoziati. L’idea della tregua olimpica poteva e potrebbe essere la modalità per scardinare la logica delle armi ad est dell’Europa, fermando la guerra per un mese e lavorare per evitare di doverla riprendere.

Ma dalla Casa Bianca, così come da Xi Jinping e dallo stesso Putin, l’idea della tregua durante le Olimpiadi non dispiace e così si cerca di convincere Kiev alla messa in pratica: per ora la reazione di Zelensky conferma un ostacolo non da poco alla realizzazione della tregua, con l’Ucraina sempre più innervosita dal comportamento dell’Occidente. Basti pensare alla tensione emersa dopo il diktat molto netto di Washington all’uso delle armi NATO nel conflitto: «Non abbiamo cambiato la nostra posizione», ha spiegato negli scorsi giorni la portavoce del Pentagono Usa, Sabrina Singh, durante un briefing con la stampa, «Crediamo che le attrezzature, le capacità che stiamo dando all’Ucraina, che altri Paesi le stanno dando, dovrebbero essere usate per riprendersi il loro territorio sovrano». Il che significa che l’Ucraina non è autorizzata ad usare le armi ricevute per attaccare sul fronte russo: Zelensky non ha gradito e ha voluto replicare duramente al Pentagono sottolineando come non dovrebbero esserci divieti nella difesa, anche perché «non si tratta dell’offensiva dell’esercito ucraino con armi occidentali sul territorio russo», ma una sostanziale difesa nel ricacciare il nemico oltre i propri confini. L’appoggio alla tregua olimpica ha visto dunque nel giro di pochi giorni un duplice scenario che lega gli Stati Uniti e l’Occidente ad una maggiore cautela nel prosieguo della guerra in Ucraina, non facendo per nulla contenti gli ambienti del Governo a Kiev.