Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato scelto come “persona dell’anno” dal Financial Times. “Il 44enne Zelensky si è guadagnato un posto nella storia per la sua straordinaria dimostrazione di leadership e forza d’animo” scrive il quotidiano, che ha motivato questa scelta illustrando come il presidente dell’Ucraina sia “arrivato anche a incarnare il coraggio e la resilienza del popolo ucraino nella sua lotta contro l’aggressione russa”.



Ma non solo, perché il Financial Times arriva a paragonare Volodymyr Zelensky a Winston Churchill. Come quest’ultimo seppe unire il suo Paese contro la Germania nazista attraverso il mezzo più potente dell’epoca, cioè la radio, allo stesso modo Zelensky ha saputo usare “i social media con una campagna incessante per ottenere il sostegno militare e finanziario occidentale, trasformando la difficile situazione del suo popolo in una leva morale sui leader di Europa e Stati Uniti”. E gli riconosce di aver “convinto gli europei a sostenere gli enormi costi per opporsi a Putin e ad offrire a Kiev un percorso verso l’adesione all’UE”. Per questa impresa, il Financial Times gli attribuisce la definizione di “alfiere della democrazia liberale nella più ampia competizione globale con l’autoritarismo che potrebbe definire il corso del ventunesimo secolo”.



Zelensky “persona dell’anno” per Financial Times: è “antitesi” di Vladimir Putin

Il Financial Times, nell’articolo che ha incoronato Volodymyr Zelensky come “persona dell’anno”, dipinge anche un ritratto più “umano” del presidente ucraino. “A nove mesi dalla brutale lotta per la sopravvivenza nazionale contro gli invasori russi, Volodymyr Zelensky appare stanco, con le occhiaie” esordisce infatti il lungo articolo, ripercorrendo il suo insolito percorso da attore comico a presidente di un Paese flagellato dalla guerra esplosa con l’invasione da parte della Russia. Allo stesso tempo, il Financial Times contrappone la narrazione di Volodymyr Zelensky alla figura di Vladimir Putin, definendolo la sua “antitesi”, dipingendo il presidente russo “nascosto al Cremlino e parlando della sua “ossessione per la ricostruzione di un impero” che “è costata decine, forse centinaia, di migliaia di vite”.



Il Financial Times parla di Zelensky come di un “leader che si dipinge come un uomo qualunque con gusti umili e un profondo senso di umanità, qualità che gli hanno fatto guadagnare l’ammirazione degli ucraini e dei loro sostenitori all’estero”, che spera soltanto di poter andare al più presto a pescare con suo figlio nel Dnipro, recuperando una dimensione di normalità spazzata via dalla guerra.