ZELENSKY ANNUNCIA: “POSSIBILE COMPROMESSO CON LA RUSSIA”
A due giorni dall’importante vertice in Turchia tra i due Ministri degli Esteri di Russia e Ucraina – Lavrov e Kuleba – l’annuncio dato stamattina dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella video intervista alla ABC risuona come un primo vero “passo in avanti” verso una soluzione diplomatica dell’infausta guerra nell’Est Europa.
«Su Crimea e Donbass con la Russia possiamo discutere e trovare un compromesso, su come continuare a vivere», spiega Zelensky, ribadendo però come l’Ucraina non potrà mai accettare «alcun ultimatum dal Cremlino». La notizia è di quelle importanti dato che ancora ieri la delegazione russa nel terzo round i negoziati in Bielorussia aveva sottolineato le richieste di Mosca (quantomeno quelle ufficiali): neutralità dell’Ucraina (no Nato) e per l’appunto riconoscimento del Donbass e Crimea come territori russi. Zelensky dunque “apre” al negoziato, anche se specifica: «Se parliamo di territori temporaneamente occupati e repubbliche non riconosciute da nessuno, possiamo discutere e trovare un compromesso.Per me è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell’Ucraina vivrà in quei territori». La cosa importante, conclude Zelensky alla ABC, dopo aver rilevato l’importanza delle “garanzie di sicurezza”, «che Putin cominci a dialogare».
“PUTIN SCATENA TERZA GUERRA MONDIALE”: LA PROFEZIA DI ZELENSKY
In un doppio video pubblicato nelle scorse ore sui propri canali social, il Presidente del Governo ucraino torna a parlare da fuori il suo bunker di Kiev e spiega il timore di un conflitto internazionale ben più ampio qualora non si riuscisse a fermare la Russia di Putin in breve. «Credetemi, ho parlato con molti leader occidentali. Questa guerra non finirà qui, farà scoppiare la terza guerra mondiale», ha detto ancora oggi Zelensky, «Tutte le persone che sono venute nella nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini, tutti i soldati che hanno sparato, sono tutti criminali di guerra». Nel video alla popolazione è ancora il Presidente a sottolineare come l’omologo russo Vladimir Putin può davvero «porre fine ad una guerra che ha iniziato. E se non pensa di aver dato inizio a tutto, deve sapere che può porre fine alla guerra». Intervenendo ancora alla ABC, Zelensky ribadisce la richiesta di una no-fly zone in Ucraina finora sempre rifiutata dalla Nato: «Non viene bombardata solo Kiev, non solo nelle zone residenziali, anche nelle periferie. Lo stesso accade a Kharkiv, Odessa, molte città vengono bombardate […] Quanto possiamo resistere? Dipende da molti fattori, non solo da noi. Anche se dovessero entrare nelle città, ci sarebbe la resistenza. Oggi la guerra è qui, domani sarà in Lituania, poi in Polonia, poi in Germania». In merito all’invio di aiuti militari e di aerei in Ucraina, Zelensky spinge la pressione sugli Stati Uniti e attacca, «sono sicuro che il presidente Biden può fare di più»: da ultimo, parla anche all’Europa, «La cosa più importante per noi è la sicurezza del cielo. La Russia bombarda, utilizza aerei ed elicotteri. Noi non controlliamo i cieli. Ieri i missili hanno colpito l’università della città di Kharkiv, hanno colpito un ospedale pediatrico a Kiev. Siamo in Europa, siamo una zona di libertà. Molti pensano che siamo lontani da Usa e Canada, ma siamo una zona di libertà che viene violata e calpestata: va protetta. Ora tocca a noi, poi toccherà a voi. Questa bestia non si sazia: più mangia, più ha fame».