Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prosegue con i licenziamenti di collaboratori di entourage e consiglieri. L’ultimo nella lista delle rimozioni è stato Serhiy Shefir, il suo assistente personale, e amico di vecchia data, nonchè regista, sceneggiatore e socio della società di produzione cinematografica fondata nel 2022, quando all’epoca Zelensky era attore. Sono seguiti poi anche altri 5 nomi che risultano da oggi essere stati sollevati dall’incarico di funzionari di governo che ricoprivano. L’annuncio dato ufficialmente questa mattina con un decreto pubblicato sul sito web, al quale ha fatto seguito un commento di un portavoce del leader che ha affermato che si tratta di una “Operazione di riorganizzazione e ottimizzazione del personale dell’ufficio presidenziale“.



Tuttavia si tratta anche di una lunga lista di dipendenti che nel tempo sono stati eliminati per varie ragioni, alcune delle quali mai ufficialmente dichiarate o comunque mai chiarite. Episodi che hanno suscitato polemiche, specialmente nei vertici militari, come era già accaduto lo scorso febbraio all’annuncio del licenziamento di Valeryi Zaluzhny, il capo supremo delle forze armate ucraine



Zelenzky continua a sostituire i collaboratori, lunga lista di dipendenti dell’ufficio presidenziale licenziati

Zelensky prosegue la sua opera di riorganizzazione del personale dell’ufficio presidenziale e militare con licenziamenti di dipendenti, e collaboratori anche di lunga data. Con il decreto arrivato questa mattina che ha stabilito la rimozione dall’incarico del primo assistente personale del presidente Serhiy Shefir, si è allungata la lista dei nomi che hanno dovuto rassegnare le proprie dimissioni. Si tratta nello specifico di tre consulenti: Serhiy Trofimov, Mykhailo Radutskyi e Oleh Ustenko.



E due funzionari:  Olena Verbitskaya, commissario per la garanzia dei diritti dei militari, e Natalia Pushkareva, commissario per le attività di volontariato. La motivazione non è stata chiarita, oltre a quella della generica “ottimizzazione dell’ufficio del presidente“, come ha spiegato il portavoce del leader ucraino. Nei giorni scorsi erano stati licenziati anche altri due rappresentanti, sempre garanti dei diritti dei militari, e il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa Okeksii Danilov, sostituito da Oleksandr Litvinenko, che precedentemente ricopriva il ruolo di capo dell’intelligence per l’estero.