IL DISCORSO ALLA NAZIONE DI ZELENSKY

«Le azioni criminali della Russia contro l’Ucraina hanno la caratteristica di un genocidio»: lo ha detto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un lungo video-discorso alla nazione diffuso sul suo canale Telegram. A 4 giorni dall’inizio dell’invasione russa su Kiev, l’avanzata dei carri del Cremlino subisce la strenua resistenza di sacche di civili e militari ucraini, guidati dalla presenza del Presidente ex-comico rimasto in tenuta militare a Kiev per non far perdere la speranza del suo popolo in guerra.



Le accuse lanciate contro la Russia sono notevoli, così come la croni-storia delle ultime ore che precede l’ultimatum lanciato da Mosca la mattina di domenica («Risposta su negoziati entro le 13. In caso di rifiuto di negoziare, tutta la responsabilità dello spargimento di sangue sarà dalla parte ucraina»): per Zelensky, la Russia si sta vendicando della resistenza ucraina con le truppe che hanno deciso di attaccare i civili. «È stata una notte dura», ha raccontato il leader ucraino, «Mosca ha sparato sulle abitazioni e sugli ospedali. Quello che gli occupanti stanno facendo a Kharkiv, Okhtyrka, Kiev, Odessa e altre città e paesi sta attirando l’attenzione di un tribunale internazionale».



UCRAINA, LE ACCUSE A RUSSIA E BIELORUSSIA

In attesa del referendum costituzionale in Bielorussia invocato dal Presidente Lukashenko che potrebbe eliminare lo status di “neutralità” e consentire così il dispiegamento di armi nucleari russe, Zelensky lancia un appello al popolo di Minsk: «Dal vostro territorio le truppe della Federazione Russa lanciano missili sull’Ucraina. I nostri bambini vengono uccisi dal vostro territorio, le nostre case vengono distrutte e stanno cercando di distruggere ogni cosa che è stata costruita nei decenni, non solo da noi, ma dai nostri padri e nonni». E tutto questo, ribadisce ancora il Presidente ucraino nel lungo discorso, «rappresenta anche un referendum de facto per voi bielorussi. Decidete chi siete. Decidete chi essere. Come guarderete negli occhi i vostri bambini, come vi guarderete negli occhi l’uno con l’altro e i vostri vicini. E i vostri vicini siamo noi. Siamo ucraini. Siate Bielorussia, non Russia! State facendo questa scelta adesso. Oggi». Davanti all’offerta di Minsk e Mosca di giungere a negoziati di pace in Bielorussia, il Governo ucraino ha replicato «è propaganda l’offerta di negoziati a Gomel. L’Ucraina chiede veri negoziati con la Russia, senza ultimatum». Zelensky spiega poi che nelle ultime ore «Si è formata una coalizione internazionale per sostenere l’Ucraina, una coalizione contro la guerra. Stiamo ricevendo armi, medicine, cibo, carburante e denaro». All’ultimatum lanciato da Mosca ha poi integrato la risposta anche il Presidente bielorusso Lukashenko, accusando Zelensky di mentire sui bombardamenti a Kiev («non ci sono stati») e sulla presenza di soldati bielorussi nel conflitto, «non un solo nostro soldato è in Ucraina». Secondo l’agenzia Interfax, Lukashenko ha lanciato un appello a Kiev per accettare l’offerta russa di negoziato per la sopravvivenza dell’Ucraina; non solo, ha anche esortato Kiev a diventare come Minsk, ovvero «un Paese senza armi nucleari».

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