Dall’intervista ai microfoni di Sky News all’intervento in diretta durante la manifestazione per la pace a Firenze, passando per una conferenza stampa a Kiev. È una giornata di discorsi per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Vogliono farci sentire come animali, perché hanno bloccato le nostre città e perché non vogliono che la nostra gente abbia cibo e acqua. Ieri, ad esempio, a Mariupol sono morti dei bambini”. Dure le accuse alla Russia per la guerra, ma il presidente ucraino non perde occasione per lanciare messaggi all’Occidente. “Solo se il mondo si unirà intorno all’Ucraina si potrà fermare tutto questo. E al momento questo processo è ancora molto lento”.
A proposito di Europa e Stati Uniti, Zelensky ha spiegato che “la gente è lontana dal cuore di questa tragedia, perché non stanno combattendo qui”. Ma anche se non vogliono combattere con l’Ucraina, possono aiutarla. Sul tema della no fly zone: “Mi dispiace se ci torno ripetutamente, ma abbiamo parlato dell’ospedale pediatrico e conoscete tutti il numero di bambini che sono morti. Ecco perché stiamo parlando di chiudere il traffico aereo. Se siete uniti contro il nazismo e contro questo terrore, dovete chiudere, ma non lo chiederò un milione di volte”.
“RUSSIA STA TORTURANDO SINDACO MELITOPOL”
Il presidente dell’Ucraina si è sbilanciato anche sugli scenari della guerra: “Non abbiamo spinto noi Putin ad attaccare, non abbiamo fatto niente. Ma sappiamo esattamente che ora la situazione è tragica, e in futuro potrebbe essere anche peggio”. Anche per questo ritiene “inevitabile” la no fly zone, “ma nel frattempo, perderemo milioni di persone”. Inoltre, ha chiesto il rilascio immediato del sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, arrestato ieri dai russi. “È vivo, ma lo stanno torturando” affinché dichiari di sostenere la Russia in un video, ha spiegato in un incontro con la stampa straniera nel suo bunker, a Kiev. “Non si vergognano? Lo prendono, lo portano in un seminterrato, lo torturano, registrano un video e poi lo uccidono”. A proposito della Russia, ha spiegato che l’esercito nemico sta subendo una delle più grandi perdite da decenni, ma questa guerra ha conseguenze terribili. “È un’aggressione cinica e crudele contro il popolo ucraino, contro persone pacifiche. Questa guerra non è stata iniziata da noi, questa è l’invasione cinica e crudele da parte della Russia, è la guerra contro il popolo ucraino”, ha aggiunto poi in collegamento con Firenze.
“DOPO QUESTA GUERRA NON COMBATTEREMO PIÙ”
Ciò che serve all’Ucraina è in primis un rinforzo dei sistemi di difesa aerea. Kiev è pronta ad acquistarli in alternativa alla no fly zone respinta dall’Occidente. Ma questo non lo ferma dal lanciare nuovi appelli. “Dite ai vostri politici di chiudere i cieli dell’Ucraina, dai razzi, dagli aerei russi, dai missili. Bombardano 24 ore su 24, bombardano le cliniche, le chiese, le piazze, che sono come le vostre. Questa guerra non è solo contro gli ucraini ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere. La vittoria è salvare la nostra nazione. In modo da salvarci emotivamente, in modo da rimanere indipendenti e con i nostri valori che oggi stiamo difendendo”. Dunque, l’Ucraina è pronta a “comprare, prendere prestiti” ed “occuparsi del trasporto” dei sistemi di difesa aerea. Ma poi non combatterà più. “Questo dovrebbe essere fissato n un documento, con Paesi seri, con i nostri vicini, perché vedete che tipo di vicini abbiamo. In questo documento dovrebbero esserci tutte le garanzie di sicurezza per il nostro Stato”. Dunque, considerando che Mosca per fermare la guerra vuole anche una dichiarazione di status neutrale dall’Ucraina, Kiev è disponibile a valutare ciò a condizione di concrete garanzie di sicurezza.
“RUSSIA HA CAMBIATO ATTEGGIAMENTO”
Qualcosa in questa guerra comunque sta cambiando, almeno per quanto riguarda le relazioni tra Ucraina e Russia. È lo stesso Volodymyr Zelensky a riconoscerlo. Ha parlato, infatti, di “un approccio fondamentalmente diverso” da parte di Mosca, che prima poneva solo ultimatum, mentre ora “si è cominciato a parlare”. Dunque, il presidente ucraino “contento di avere un segnale dalla Russia”. Ma apertura non vuol dire flessibilità. Infatti, è convinto che le truppe russe entreranno a Kiev solo se riusciranno a raderla al suolo, uccidendo tutti i cittadini. “Se bombardano a tappeto e decidono di cancellarla, ma cancellano solo la memoria storica di tutta questa regione – la storia di Kiev, la storia dell’Europa – prenderanno Kiev. Se ci distruggono tutti, prenderanno Kiev. Se questo è l’obiettivo, allora, bene, che vengano, ma dovranno vivere su questa terra da soli, proprio senza di noi”.