“SERVE EMBARGO SU PETROLIO RUSSIA”: IL DISCORSO DI ZELENSKY
Prosegue l’attività “duplice” del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: coordinare la resistenza del proprio popolo dall’invasione russa e alzare il livello diplomatico-comunicativo per poter ottenere il massimo nell’appoggio internazionale a Kiev. Non risparmia così nessuno, da Putin allo stesso Occidente, incalzato nuovamente stamane in un nuovo video apparso sul canale Telegram: «Visto che la Russia continua la guerra in Ucraina bisogna boicottare ed instaurare l’embargo sulle esportazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi».
La sola richiesta in arrivo da Kiev è bastata per affossare nella prima parte della giornata i mercati internazionali, con il timore della crisi del greggio che ha portato a far salire nuovamente il prezzo del petrolio (con conseguente rincaro benzina alle stelle): per Zelensky però Nato e Ue devono intervenire nuovamente con nuove sanzioni, visto che sul fronte militare per il momento la “no fly zone” richiesta da Kiev non verrà attuata. «Inaccettabile finanziare un Paese terrorista, servono nuove sanzioni a Mosca», ribadisce Zelensky. Non si rassegna però sul fronte Nato ad invitare l’Occidente a fare molto di più per difendere l’Ucraina: «Quante morti ancora ci vogliono per chiudere il cielo? Quale è la differenza tra i civili di Kharkiv o di Amburgo? Dateci gli aerei per difenderci. Questo è l’aiuto che il mondo deve fornire non all’Ucraina ma a stesso affinché l’umanità possa vincere». Ieri rivolgendosi invece al Governo russo nel discorso domenicale, i toni tornano durissimi: «Non perdoneremo. Non dimenticheremo. Puniremo tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra. Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba».
ZELENSKY VS OCCIDENTE: “PUTIN LANCIA BOMBE, NESSUNO DICE NULLA…”
Ancora da Kiev oggi il Presidente Zelensky parla a cuore aperto alla comunità internazionale che prosegue i colloqui in questi giorni con il Governo ucraino per trovare tutti gli aiuti necessarie alla popolazione colpita dall’invasione: «Stiamo combattendo una guerra che non abbiamo mai voluto. Siamo costretti a uccidere. Sotto la nostra bandiera abbiamo sempre aiutato gli altri e non abbiamo mai commesso atti di terrorismo, non abbiamo mai ucciso i civili, non abbiamo mai attaccato. La nostra bandiera non è sporca di sangue». Chiudendo il discorso, Zelensky ribadisce ancora una volta come il futuro dell’Europa «si decide qui sulla nostra terra». Una svolta a livello diplomatico è arrivata oggi con l’annuncio da Istanbul del prossimo vertice-negoziato tra i Ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, segnatamente Lavrov e Kuleba: si tratta di un passo avanti importante per il dialogo sulla pace. Solo ieri del resto Zelensky dal bunker di Kiev rilanciava la necessità di andare ben oltre le sanzioni per porre fine alla guerra “mondiale”: «La Russia ha annunciato che domani (oggi, ndr) bombarderà le imprese legate alla difesa. La maggior parte di esse sono nelle nostre città, circondate da civili. E’ un omicidio, semplicemente un omicidio. E non ho visto nessun leader mondiale reagire oggi, nessun politico occidentale». Riferendosi ancora una volta all’Occidente – dopo aver sentito telefonicamente il Premier Mario Draghi – il Presidente di Kiev lancia un nuovo appello: «Pensate al senso di impunità che hanno gli occupanti, tale da far loro annunciare le loro atrocità con un preavviso! Tutto questo perché non c’è reazione. Non una parola. Spero che lo vedrete domani e reagirete. L’audacia dell’aggressore è un chiaro segnale per l’Occidente del fatto che le sanzioni imposte non sono sufficienti. Non potete nascondervi da questa realtà. Non potete nascondervi dai nuovi omicidi in Ucraina».