LA STRETTA DI ZELENSKY SULLE OPPOSIZIONI: SOSPESI 11 PARTITI

Mentre prosegue la guerra sul campo tra Ucraina e Russia e mentre si cerca in ogni modo di raggiungere un negoziato di pace il prima possibile, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky prova ad utilizzare qualsiasi “arma” a suo disposizione per provare a fiaccare l’avanzata del nemico e al tempo stesso accrescere la forza di un Governo da oltre tre settimane nei bunker di Kiev.



«Sospese tutte le attività dei partiti politici filo-russi»: questo l’annuncio fatto da Zelensky nel suo video “notturno” rivolto alla nazione e al mondo intero per fare il punto sul conflitto in corso ormai da 25 giorni consecutivi. Il Consiglio di Sicurezza dell’Ucraina ha deciso di sospendere qualsiasi attività dei partiti politici filo russi per tutta la durata della legge marziale, ribadisce il Presidente: ad essere particolarmente colpiti dalla “stretta” ucraina sono i due principali partiti dell’opposizione, ovvero “Piattaforma di Opposizione – Per la Vita” (43 deputati) e “Blocco di Opposizione” (6 deputati). Numeri in questo senso importanti vedono cambiare la composizione del Parlamento monocamerale di Kiev, la cosiddetta Verchovna Rada (Consiglio Supremo, ndr): si rafforza ancora di più la pattuglia parlamentare di Zelensky composta da 254 delegati su 450 totali. Colpiti in tutto 11 partiti, i più filo-russi e di sinistra presenti all’interno del parlamento ucraino: la BBC ha stilato l’elenco, «Partito della Sharia, Nostro, Opposizione di Sinistra, Unione delle Forze di Sinistra, Stato, Partito socialista progressista ucraino, Partito socialista dell’Ucraina, Socialisti e Blocco Vladimir Saldo». Come ha specificato Zelensky, «le attività di quei politici finalizzate alla divisione o alla collusione non avranno successo».



ZELENZKY ACCORPA ANCHE LE TV IN UN UNICO CANALE

Non solo accentramento politico e limitazione delle attività per i partiti vicini alla Russia, Zelensky ha compiuto nelle ultime ore anche un’altra mossa che punta dritto allo scontro totale (e in qualche modo a tratti paritetico nello schieramento quasi monolitico delle forze a sostegno del Governo) tra Kiev e Mosca. Il Presidente ha infatti firmato un decreto in cui accorpa tutti i canali televisivi nazionali in una singola piattaforma, citando l’importanza di «una politica d’informazione unificata sotto la legge marziale»: fino ad oggi i canali tv ucraini avevano continuato a funzionare come sempre anche dopo l’invasione della Russia, ora però ci sarà un accentramento completo a livello statale. Il decreto ancora non è stato specificato quando entrerà in vigore formalmente ma già sta facendo discutere non solo in patria: analisi, notizie, filmati, interviste, tutto sarà rigorosamente filo-Kiev e non si vuole ammettere la possibilità di qualche canale di rappresentare una visione e narrazione diversa, specie se smaccatamente “filo-russa”.

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