Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’Australian Lowy Istitute, avrebbe detto che “la Nato dovrebbe colpire preventivamente la Russia per escludere la possibilità dell’uso di armi nucleari“. Parole che hanno scatenato lo scontro, per lo meno verbale, con il Cremlino. Le parole ambigue pronunciate da Volodymyr Zelensky, in particolare il termine “strikes” che si traduce come “attacco”, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano ha provocato la reazione immediata da parte di Mosca. Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin, infatti, ha risposto che il discorso del leader ucraino può essere interpretato come “un appello a iniziare una guerra mondiale con conseguenze imprevedibili e mostruose“.



Simile reazione ha avuto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo: “L’Occidente sta alimentando una guerra mondiale“, finendo per definire Zelensky come il “burattino e personaggio squilibrato“. Ma, secondo la portavoce, adesso il presidente ucraino si sarebbe “trasformato in un mostro che può distruggere il pianeta“.



Volodymyr Zelensky poi indietreggia: “un falso l’attacco nucleare preventivo contro la Russia”

Volodymyr Zelensky, per bocca del suo consigliere Mykhailo Podolyak, ha definito le frasi russe “un falso” perché il presidente ucraino non avrebbe mai parlato di attacco nucleare preventivo nei confronti della Russia. Lo stesso consigliere, secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, avrebbe ricordato “il ricatto nucleare della Russia” invitando il mondo occidentale a intensificare gli aiuti armati e le sanzioni.

Il portavoce di Volodymyr Zelensky, Serhii Nikiforov, ha cercato di dare un’altra spiegazione. “Il presidente parlava del periodo prima del 24 febbraio – ha detto – In quel momento avrebbero dovuto essere utilizzate misure preventive per impedire alla Russia di scatenare una guerra. Vi ricordo che le uniche misure discusse in quel momento erano le sanzioni preventive“.