LA POSSIBILE SVOLTA DI ZELENSKY: “SOLUZIONE POLITICA PER LA CRIMEA”

Secondo il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, è possibile pensare ad una soluzione politica per la situazione in Crimea, il che porterebbe inevitabilmente ad una svolta negoziale cruciale per la guerra tra Ucraina e Russia: «Ci saranno meno vittime se ci troveremo ai confini amministrativi della Crimea – ha spiegato il leader di Kiev in una intervista alla giornalista Natalia Mosiychuk per l’emittente 1+1 – Credo che così sarà possibile spingere politicamente per la smilitarizzazione della regione da parte della Russia. Penso che sarebbe la cosa migliore».



Secondo Zelensky si può dunque negoziare con il Cremlino, almeno sul fronte Crimea: mentre gli attacchi missilistici proseguono (gli ultimi a Kryvyi Rih, città natale del presidente Volodymyr Zelensky nella regione di Dnipropetrovsk), i dialoghi tra le diplomazie internazionali riprendono quota. Il tutto a pochi mesi da eventuali elezioni tanto in Russia quanto in Ucraina, come conferma ancora il Presidente del Paese invaso: «stiamo difendendo la nostra democrazia e la nostra terra.  Ecco perché la gente parla di elezioni. C’è un processo politico. Non  può essere vietato». Con la legge marziale in corso non sarebbero possibili le elezioni ma Zelensky apre anche qui uno spiraglio: «se i nostri parlamentari sono pronti, dobbiamo  cambiare il codice elettorale, dovremmo farlo rapidamente. Dobbiamo portare gli osservatori in prima linea in modo da  poter avere elezioni legittime, che siano legittime per il mondo intero».



GUERRA UCRAINA, KIEV NON ATTACCHERÀ LA RUSSIA: ECCO PERCHÈ

Sempre nel corso della medesima importante intervista a “1+1”, Zelensky svela un secondo importante punto di novità in merito al futuro della guerra in Ucraina: «rischiamo di perdere il sostegno militare di alcune grandi potenze se il campo di battaglia della guerra si sposta in territorio russo». Il Presidente ucraino in poche parole davanti alle ipotesi di una controffensiva che sfoci in attacchi anche sul suolo russo, smentisce su tutta la linea: «Ci sono grandi Stati nel nostro mondo per i quali c’è solo un punto per cui non sono dalla parte della Russia: l’integrità territoriale dello stato. Bisogna pensare a cosa è più importante adesso per il popolo e per l’Ucraina».



Secondo il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, la guerra sarebbe comunque alle porte di una possibile conclusione “rapida”: «finirà rapidamente ed è improbabile che ogni chilometro debba essere riconquistato con il sangue, perché in determinate condizioni gli eventi assumeranno una forma diversa». Sempre per Kiev, l’omicidio di Prigozhin e la preparazione di una nuova mobilitazione per saturare il fronte «è una misura per risparmiare tempo». Da ultimo, il consigliere di Zelensky lancia un messaggio alla comunità internazionale per sostenere gli sforzi in questi mesi: «Quando le forze ucraine avanzeranno verso sud e raggiungeranno il confine amministrativo con la Crimea, gli eventi assumeranno una forma diversa. Alla fine, tutto finirà rapidamente e in un istante, proprio come è iniziato».