Nella giornata di oggi – proseguendo una tradizione che si è consolidata nell’arco degli ultimi due anni di guerra contro la Russia – il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha tenuto una breve conferenza stampa in quel di Kiev parlando degli sviluppi del conflitto, del futuro, dei rapporti internazionali e (soprattutto) dell’ipotetica strada verso la pace con il suo storico avversario. Proprio partendo da quest’ultimo punto Zelensky ha avanzato l’ipotesi di organizzare un nuovo summit internazionale per la pace in Ucraina sul modello di quello che si è tenuto solamente il mese scorso a Lucerna; dando seguito all’ipotesi – che aveva avanzato lo stesso presidente ucraino – di un nuovo “dialogo [che] includa tutte le parti“.
Oggi (infatti) Volodymyr Zelensky parlando con i giornalisti ucraini ed internazionali presenti a Kiev ha annunciato che nei prossimi mesi – lui auspica attorno a “novembre” – organizzerà un secondo summit al quale “credo che debbano esserci anche rappresentati russi“; con l’ipotesi (concreta) che questi spingeranno anche i colleghi di Pechino a prendervi parte, realizzando un vero e proprio tavolo di confronto – il primo ufficiale – tra i due contendenti.
Volodymyr Zelensky: “Russia ha fallito a Kharkiv, ma ora ci servono i Patriot”
Lasciando da parte il summit sulla pace, Zelensky in conferenza ha anche confermato che attualmente – ovviamente per difendersi dalla Russia – l’Ucraina necessita soprattutto di “difese aeree: per coprire e chiudere i cieli abbiamo bisogno di 25 sistemi Patriot“, oltre che di nuovi “siti di addestramento” perché – pur promettendo che “l’espansione è in corso” anche grazie “all’accordo bilaterale con la Polonia” – “non [ce ne] sono abbastanza”. Secondo il presidente Volodymyr Zelensky – che cita le sue fonti “militari” – la situazione è sotto controllo è tutto starebbe “andando secondo i loro piani”: la mobilitazione è un successo, così come “l’offensiva russa su Kharkiv è fallita (..) fermata dai nostri soldati e da armi appropriate”.
Infine, il presidente Zelensky ha anche parlato delle ormai vicinissime Elezioni americane dicendosi – su richiesta di un giornalista presente – pronto a “lavorare con Donald Trump“, soprattutto perché “la maggioranza del Partito repubblicano” – incluse la posizioni “più di destra e radicali”, ha spiegato – “sostiene l’Ucraina e il popolo ucraino”.