Zelensky vuole che la Svizzera organizzi un vertice di pace. Il presidente dell’Ucraina ne ha parlato proprio nel discorso in collegamento con il Parlamento di Berna. A tal proposito, in Svizzera non capita spesso che i capi di Stato stranieri siano autorizzati a tenere un discorso. Inoltre, mai prima d’ora un oratore ospite si era rivolto ai rappresentanti del popolo via video. Invece, Zelensky ha fatto eccezione, peraltro giorni dopo il cyber attacco di un gruppo di hacker filorussi che aveva attaccato e paralizzato temporaneamente molti siti web dell’amministrazione federale e di aziende statali. Pare che volessero anche cercare di interrompere la trasmissione video da Kiev, ma non ci sono riusciti.



C’era poi il timore che chiedesse un maggiore impegno nella ricerca dei soldi russi nascosti in Svizzera. Invece, Zelensky ha ringraziato gli alleati che contribuiscono alla difesa dell’Ucraina nella guerra scatenata dalla Russia. In particolare, Zelensky ha ringraziato la Svizzera per non essere rimasta indifferente di fronte alle sofferenze del popolo ucraino e per le sanzioni. A proposito della formula di pace ucraina, Zelensky ha spiegato che la Svizzera potrebbe essere invitata a «organizzare un vertice di pace globale e a prendere l’iniziativa laddove potete utilizzare al meglio le vostre competenze nazionali».



NAZIONALISTI E CONSERVATORI DISERTANO DISCORSO ZELENSKY

I parlamentari svizzeri hanno accolto il discorso di Zelensky con un prolungato applauso in piedi, ma c’era anche un grande vuoto all’estrema destra dell’aula del Consiglio nazionale, dove solitamente siede il gruppo parlamentare del Partito Popolare Svizzero (SVP), di destra nazionalista e conservatore. Quindi, i deputati del più grande partito della Svizzera hanno di gran lunga boicottato l’apparizione virtuale di Zelensky. Infatti, fin dall’inizio, SVP si era opposto a consentire al presidente ucraino di parlare in parlamento.



Tuttavia, una mozione in tal senso è stata respinta dalla grande maggioranza dei rappresentanti del popolo. Il capogruppo parlamentare dell’SVP Thomas Aeschi ha giustificato la posizione del partito affermando che l’Ucraina stava cercando di esercitare un’influenza diretta sulle decisioni parlamentari in sospeso sulle forniture di armi e munizioni. «La nostra neutralità viene violata».