Tony Capuozzo, giornalista e storico inviato di guerra, intervistato da La Verità ha espresso alcune opinioni sulla situazione attuale del conflitto in Ucraina, considerando alcuni aspetti critici dell’atteggiamento dell’Occidente, convinto nel portare avanti una vittoria contro la Russia. Un piano che definisce “preoccupante” soprattutto perchè prevede, come da accordi con Zelensky, l’invio di soldi, di armi e un impegno della Nato che diventa sempre più diretto nelle operazioni strategiche e militari. “Il sogno di Zelensky è una guerra mondiale“, dice apertamente Capuozzo, affermando che per il leader ucraino l’unica prospettiva, potrebbe essere rappresentata proprio dal coinvolgimento di altri paesi che però si vedrebbero costretti a partecipare ad una “avventura che porta più pericoli che vantaggi“.



Il primo rischio da non sottovalutare potrebbe proprio essere quello dell’uso di armi atomiche da parte di Putin, possibilità più che concreta soprattutto se il presidente russo si dovesse trovare con le spalle al muro in una situazione irreversibile. In quel caso, dice il giornalista, ci sarebbe da chiedersi se è davvero possibile pensare di sconfiggere un paese che possiede un tale arsenale nucleare.



Tony Capuozzo: “La morte di Nasrallah ha segnato un’epoca, Hezbollah è stato fortemente indebolito”

Nell’analisi dei conflitti in corso, in particolare quello tra Russia e Ucraina, l’inviato di guerra Tony Capuozzo, sottolinea che l’atteggiamento occidentale della volontà di imporsi per una vittoria  potrebbe portare conseguenze pericolose. Principalmente perchè: “Non esiste più la guerra che si vince sul campo con la distruzione del nemico, ma con l’acquisto di azioni e rastrellando asset”.Inoltre aggiunge, “Spesso dimentichiamo tutto quel mondo neutrale che sta diventando critico nei confronti dell’Occidente” come l’India, e l’Africa sempre più alleati con Russia e Iran. Stanno lavorando per creare un mercato indipendente.



Sulla guerra tra Israele e Hamas, Capuozzo sostiene che gli scenari che ora si aprono potrebbero essere diversi. Non è esclusa una estensione del conflitto, anche se: “Hezbollah è uscito indebolito dalle operazioni israeliane, che hanno lasciato il Libano in enorme difficoltà così come è stata destabilizzata la struttura di Hamas in seguito all’eliminazione di molti leader strategici quasi impossibili da sostituire”. La morte di Nasrallah ha segnato un’epoca, ora Hezbollah può solo continuare a lanciare razzi per disperazione. E conclude:Non userò mai la parola genocidio per indicare quanto avvenuto a Gaza, bisogna sempre ricordare che si parla di un popolo che il genocidio lo ha subito davvero e che l’aggressione del 7 ottobre è stata una oscenità“.