Zdenek Zeman è nato a Praga due anni dopo l’arrivo dell’Armata Rossa. I ricordi che ha della Cecoslovacchia comunista sono netti: “Odiavo i comunisti. Come li odiava mio padre, medico. Al piano di sopra abitava il capo del partito di Praga 14, il nostro distretto. Papà talvolta urlava dalla finestra del bagno la sua rabbia contro il regime. Ogni tanto qualcuno spariva“, racconta il tecnico boemo al Corriere della Sera. Ricorda anche di quando erano costretti a festeggiare il compleanno di Stalin e Lenin, “ma io non ho mai portato un fazzoletto rosso“. E faceva il catechismo di nascosto: “Eravamo una famiglia molto cattolica“.



Zeman lo è, anche se afferma di non essere più praticante: “Ma quando morì il mio Papa, Giovanni Paolo II, mi misi in fila a San Pietro per andare a salutarlo. Volevano farmi passare avanti; rifiutai. La notte in coda fu bellissima“. A proposito di politica, racconta quando Massimo D’Alema dichiarò su di lui che a volte dire la verità è una colpa gravissima. “Era presidente del Consiglio, venne a trovarci a Trigoria. Non ha le mie idee politiche; ma l’importante era che fosse romanista“.



ZEMAN, AMICIZIA CON DI BATTISTA E TUMORE DEL FIGLIO

A proposito delle sue idee politiche, Zdenek Zeman rivela al Corriere della Sera: “Sono amico di Alessandro Di Battista. Mi ha anche proposto un seggio al Senato; ma la politica non fa per me, e forse neanche per lui. Nel 2018 però ho votato Cinque Stelle“. Antisistema anche da questo punto di vista: “Qualche sistema buono ci deve pur essere. Però ne ho conosciuti pochi“. Il tecnico boemo è tra i contrari all’abbattimento di San Siro: “No. Meglio semmai abbattere l’Olimpico: la partita si vede male per colpa della pista d’atletica, che si usa una sera l’anno“.



Potrebbe servire per l’Olimpiade, ma per Zemanè nella migliore delle ipotesi uno spreco, nella peggiore un’occasione per rubare. Come lo fu Italia ’90. Come temo saranno i Giochi invernali di Milano e Cortina“. Alla fine della sua autobiografia, comunque, Zeman parla dei suoi figli, Karel, che fa l’allenatore da 15 anni ma non ha trovato la squadra giusta, e Andrea, che invece odiava il calcio, perché teneva impegnato il papà. “Ha avuto un brutto male al colon, ma è guarito. Ha lavorato alla Lega contro i tumori, ha fatto le campagne anti-fumo. Il figlio di Zeman contro le sigarette…“.