ERIC ZEMMOUR CONDANNATO PER “INCITAMENTO ALL’ODIO”

Eric Zemmour si ritrova per la terza volta nel giro di pochi anni condannato per incitamento all’odio: il candidato polemista di destra alle Elezioni Presidenziali in Francia (10 aprile 2022, ndr) è stato condannato a pagare una multa di 10mila euro per incitamento all’odio razziale e offese razziste.



Lo ha deciso il Tribunale penale di Parigi dopo che nel settembre 2020, durante un intervento sull’emittente CNews, l’autore oggi politico definita i minorenni isolati dai genitori migranti dei «ladri, assassini e stupratori». Non solo, invitò a «rimandarli indietro», in quanto «questa gente ci costa soldi». Per il pubblico ministero francese, la parole di Zemmour sono un «rifiuto violento» e un «odio» contro la popolazione immigrata, tale da «superare i limiti della libertà d’espressione». Il candidato alle Presidenziali non era in aula, così come non intervenne dopo la prima condanna nel 2010 – per aver giustificato una discriminazione contro arabi e neri – e nel 2016 per «incitamento all’odio religioso» per commenti anti-Islam.



ELEZIONI FRANCIA, LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SU ZEMMOUR

Zemmour è andato a processo anche altre volte ma è poi sempre stato assolto: nel maggio 2023 dovrà andare ancora a giudizio, questa volta per diffamazione in relazione alle sue affermazioni contro movimenti LGBT e femministe. Condannato assieme a lui questa volta anche direttore della tv CNews, Jean-Christophe Thiery. Il primo commento del candidato alle Presidenziali è netto e brutale: «condanna ideologica e stupida, è la condanna di uno spirito libero da parte di un sistema giudiziario invaso dagli ideologi». Eric Zemmour farà ricorso anche se è proprio da fatti come questi, così come l’avere la stampa praticamente tutta contro per le sue dichiarazioni “choc”, che produce quell’effetto “elettorale” boomerang che alla fine continua a fargli guadagnare punti nell’elettorato. Con le sue invettive anti-Islam e anti-immigrazione è considerato da diversi francesi come il vero sfidante del Presidente uscente centrista Emmanuel Macron, superando al momento la storica rivale dell’Eliseo dall’estrema destra, ovvero Marine Le Pen. Alcuni media in Francia sono invece convinti che condanne del genere e le continue dichiarazioni a “sorpresa” – come quella di togliere dalle classi di scuola i bimbi disabili per metterli in strutture apposite, o di eliminare l’inglese dalle scuole elementari – siano un modo per Zemmour di “coprire” la sua discesa in popolarità e sondaggi. «In me non c’è un grammo di razzismo», sostiene ancora Zemmour, «constato la realtà ed esprimo una posizione politica».

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