Valentina Zharkhva, scienziata ucraina che insegna alla Northumbria University di Newcastle, nel Regno Unito, ha parlato del fenomeno del riscaldamento della Terra in una intervista a La Verità: “La causa non è l’uomo, bensì il Sole”, ha affermato. L’esperta, in tal senso, ha voluto smentire alcune credenze comuni, tra cui ad esempio quella secondo cui la temperatura del nostro pianeta sia in aumento dalla rivoluzione industriale.
“In realtà è dal 1690 – cioè dal minimo della Piccola era glaciale (Peg) – che la Terra si sta riscaldando. Nel 1976, il professor John Eddy stabilì che la temperatura terrestre segue i cicli d’intensità di irradiazione solare, aumentando durante i massimi del ciclo solare e diminuendo durante i minimi solari. Poi, nel 1995, si scoprì che l’apporto di radiazione solare alla Terra era diminuito di circa 3 watt per metro quadro durante il minimo di attività solare (noto come minimo di Maunder) degli anni 1645-1710, portando a una diminuzione della temperatura terrestre. Con la fine della Peg l’apporto di radiazione solare alla Terra è tornato al livello precedente e la temperatura terrestre ha continuato a seguire i cicli dell’attività solare”, ha rivelato.
Zharkova: “Riscaldamento Terra non dovuto a uomo ma a Sole”. Il Mis
La professoressa Valentina Zharkova ha evidenziato che l’attività del Sole è diminuita a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, ma il riscaldamento della Terra non è fermato. È per questo motivo che la comunità scientifica avrebbe erroneamente dato la colpa all’uomo. “L’Ipcc sbaglia quando assume che la radiazione solare sia essenzialmente costante, attribuendo così il riscaldamento all’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre. In realtà l’aumento di CO2 è una conseguenza, e non la causa, dell’aumento della temperatura”.
L’aumento della temperatura, piuttosto, sarebbe dovuto a degli effetti orbitali. “Sono chiamati cicli di Milankvitch, causati da variazioni cicliche dell’eccentricità dell’orbita terrestre, dell’inclinazione del suo asse rispetto all’eclittica e da variazioni cicliche di moti di processione attorno all’asse terrestre. Questi cicli hanno periodi che variano da 25.000 a 100.000 anni. Ma esiste una variazione ciclica di irradianza solare con un periodo più breve, di circa 2.000 anni: si chiama ciclo di Hallstatt. Esso ha origine non dall’attività all’interno del Sole, ma dalla posizione variabile del Sole rispetto al fuoco dell’orbita. Questa variabilità è chiamata moto inerziale solare (Mis)”. All’origine del riscaldamento terrestre supplementare, dunque, ci sarebbe questo fattore, non considerato dall’Ipcc, che influirà fino al 2600 circa.
Zharkova: “Riscaldamento Terra non dovuto a uomo ma a Sole”. La temperatura
Valentina Zharkova, tuttavia, ha rivelato che il Mis non è l’unico elemento che influenza la temperatura della Terra. “All’interno dell’attività solare ci sono due cicli importanti: uno – il piccolo ciclo solare – con un periodo di 11 anni, e l’altro – il grande ciclo solare – con un periodo di 350 anni. I grandi cicli solari sono separati da grandi minimi solari (Gms), il più recente dei quali fu il già detto minimo di Maunder. L’attuale ciclo solare (numero 25) ha un numero di giorni senza macchie solari maggiore rispetto a tutti gli altri cicli degli ultimi 280 anni di osservazioni. Durante il Gms attuale, dunque, la radiazione solare dovrebbe diminuire di circa 3 watt per metro quadro. Da ciò deriva che la temperatura terrestre dovrebbe diminuire di circa un grado nei prossimi tre decenni”.
La conferma della teoria esposta sulle colonne de La Verità, dunque, dovrebbe arrivare entro il 2050. “Nei prossimi 30 anni sarà dimostrato cosa sta riscaldando l’atmosfera terrestre, se il Sole o l’attività umana. Attualmente il Sole si sta avvicinando a quel grande minimo solare (Gms) da noi previsto nel 2015. Ciò dovrebbe causare una diminuzione della temperatura terrestre fino a un grado nel ciclo 26 (2031-2042). Questo dovrebbe avvenire nonostante il Sole sia già più vicino alla Terra e abbia aumentato nel 2020 la sua temperatura dal minimo di Maunder. Se fosse in atto un riscaldamento antropogenico, non si osserverebbe alcuna diminuzione della temperatura terrestre, ma solo un suo aumento. Tuttavia, già gli ultimi anni mostrano chiaramente che la temperatura terrestre è in procinto di diminuire”, ha concluso.