Zheng Tao, soprannominato il pesce volante, ha conquistato quattro ori alle Paralimpiadi di Tokyo 2020: 50 stile libero, 50 dorso, 50 farfalla, 4×50 e zero bracciate. Il nuotatore cinese, che ha perso le braccia da bambino a causa di una violenta scossa elettrica, non ha mai voluto gareggiare con i due moncherini all’altezza delle spalle. Dal 2012, così, colleziona imprese e record.



L’incidente domestico – in cui per alcuni minuti è stato attraversato dalla corrente – che gli ha causato la perdita delle braccia non lo ha mai fermato. A 13 anni il suo primo tuffo ad immersione: temeva di non riuscire a risalire, ma ciò non è accaduto. L’acqua, infatti, è il suo habitat naturale. «Un uomo può essere distrutto, non sconfitto», questo il suo motto. Una frase dello scrittore americano Ernest Hemingway, che il coach della Cina ripete sempre ai suoi atleti paralimpici per spronarli a dare il massimo.



Zheng Tao, pesce volante alle Paralimpiadi: la dedica alla figlia

I successi di Zheng Tao, il pesce volante senza braccia, alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono inestimabili. Il nuotatore cinese ha voluto dedicare ognuno di essi alla figlia, che lo ha guardato in questi giorni dallo schermo del televisore. «Guardami figlia mia. So andare veloce anche senza braccia», ha detto davanti alla telecamera al termine dei 50 dorso, in cui parte aggrappato a un telo che regge attraverso il morso. Un insegnamento a non fermarsi mai e a credere sempre nei propri soldi, al di là delle difficoltà.



Il quattro volte medaglia d’oro ai Giochi paralimpici si aspetta che la sua bimba lo guardi fiero. I moncherini alle braccia non gli servono. «Guardami», non per vedere semplicemente l’atleta capace di conquistare un successo dietro l’altro, bensì il papà unico che è. La figlia di Zheng Teo sarà sicuramente orgogliosa di lui e potrà trarre grandi insegnamenti dalla sua forza.