Quattro ex collaboratori di Nicola Zingaretti rischiano il processo per le assenze dell’allora governatore della Regione Lazio in Consiglio regionale. Secondo la procura di Roma, le attestazioni per giustificarle erano “false”. Per questo i magistrati hanno chiesto il rinvio a giudizio, come riportato dal Fatto Quotidiano, per l’allora capo segreteria Stefano Del Giudice, l’ex vice capo di gabinetto Andrea Cocco e altri due ex collaboratori. Invece, Zingaretti, che ora è deputato del Pd, non è mai stato indagato e risulta estraneo all’inchiesta, al centro della quale ci sono appunto “i provvedimenti di giustificazione dell’assenza (…) a cagione di concomitanti impegni e missioni istituzionali connessi all’esercizio del mandato (…)“, che lo staff di Zingaretti inviava da gennaio a novembre 2019 al Consiglio regionale del Lazio.
In Assemblea il presidente conta come consigliere, quindi la presenza è dirimente ai fini della maggioranza. Ma gli impegni “giustificati” dell’allora governatore Zingaretti avrebbero dovuto riguardare il suo ruolo di presidente della Regione Lazio, ma in quel periodo era anche segretario nazionale del Pd.
“TIMBRI GIUSTIFICATIVI FALSIFICATI IN 38 OCCASIONI”
Gli investigatori hanno verificato che in almeno tre occasioni Nicola Zingaretti era in giro per l’Italia, ma non in qualità di presidente della Regione Lazio, bensì nella sua veste di leader politico. Stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, le indagini del sostituto procuratore Carlo Villani ha appurato che in 38 occasioni i timbri sui giustificativi erano falsi. Il 29 aprile 2019 Zingaretti si trovava a Casal di Principe (Caserta), “per supportare il proprio candidato nella campagna elettorale europea“. Nel pomeriggio, invece, “partecipava a un comizio elettorale a Napoli“. Il 15 maggio 2019 a Roma si teneva il Consiglio regionale del Lazio, Zingaretti invece “in veste di segretario del Pd (…) partecipava a una conferenza stampa di partito presso il Nazareno nel centro di Roma“, mentre nel pomeriggio si trovava a Prato per la campagna elettorale del partito dem.
L’8 agosto 2019, sempre in veste di segretario del Pd, Zingaretti alle 19:30 circa era a Bibbiano per il “Festival dell’Enza” del partito, poi partecipò alla Festa dell’Unità presso il Parco Secchia di Villalunga. Si tratta in ogni caso di attività “non connesse in alcun modo al ruolo istituzionale di presidente della Regione Lazio“, è scritto nel capo d’imputazione. L‘udienza preliminare si svolgerà il 18 gennaio 2024. La difesa degli imputati, contattata dal Fatto, non ha rilasciato dichiarazioni.