L’apertura della crisi di Governo avanzata da Matteo Renzi, con le dimissioni delle Ministre Bellanova e Bonetti, ha fatto imbestialire il Partito Democratico con i suoi vertici che hanno profondamente condannato la “mossa” di Italia Viva: «Da parte di Renzi e Iv c’è stato un atto gravissimo contro l’Italia. Noi avremmo bisogno di nuovi investimenti, di sanità, non abbiamo bisogno di una crisi di governo. E’ un atto contro questo nostro Paese», così il Segretario Nicola Zingaretti nella dura intervista rilasciata al Tg1 poche ore dopo lo “strappo” renziano. «Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti», aveva già scritto su Twitter, durante la conferenza stampa di Renzi, il vicesegretario dem Andrea Orlando. «Tutti i partiti di maggioranza, e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ancora oggi pomeriggio, avevano assicurato la disponibilità di costruire insieme una visione del futuro, un patto di legislatura e questo rende la scelta di Italia Viva, di fronte a questa responsabilità ancora più incomprensibile», contesta aspramente Zingaretti la linea di Renzi nel rimettere in mano a Conte l’incarico della propria delegazione.
L’IRA DEL PD SULLA “CRISI” RENZIANA
Per Zingaretti ora si rischia su tutto, a cominciare dal fondi del Recovery Plan: «a rischio tutto, gli investimenti per il nostro Paese, è a rischio sicuramente anche il Mes, perché è una scelta che frena il processo di ricostruzione. Oggi ci sono stati 500 morti e noi abbiamo alla crisi di governo? Io francamente non lo capisco». Già in conferenza stampa Renzi aveva “replicato” a tono alle invettive del Pd e del M5s sulla possibilità di fare una crisi di Governo nel pieno della pandemia: «chi in nome della pandemia pretende di fermare il gioco democratico, non sta bloccando la pandemia ma blocca la libertà, la politica, la democrazia e non risolvere l’emergenza sanitaria».
Da fonti parlamentari Pd, domani alle ore 11 il segretario Zingaretti ha deciso di convocare l’ufficio politico del Pd alla presenza del vice Orlando, del capodelegazione al Governo Franceschini, dei capigruppo Delrio e Marcucci e a tutti i Ministri dem: sul tavolo la crisi di Governo aperta da Renzi e tutti gli scenari aperti che ora si affacciano su Palazzo Chigi e sul Quirinale. Posizione simile ai dem quella esposta dall’altro partito dirimente di maggioranza, il Movimento 5 Stelle: il capo politico Vito Crimi spiega «Mentre il Paese affronta con fatica, impegno e sacrificio la più grave crisi sanitaria, sociale ed economica della storia recente, Renzi sceglie di ritirare la propria delegazione di ministri. Credo che nessuno abbia compreso le ragioni di questa scelta». Per il reggente grillino, dopo la crisi aperta da Renzi «è il momento della responsabilità, non dei personalismi. Mi auguro che già da stasera il Consiglio dei Ministri possa proseguire i lavori sul Decreto antiCovid, sullo scostamento di bilancio e sui nuovi ristori da destinare alle imprese e ai lavoratori. Il Movimento 5 Stelle continuerà ad assicurare la stabilità che serve adesso all’Italia per affrontare la crisi che stiamo vivendo ed uscirne al più presto».