Dopo lo scandalo delle mascherine della Ecotech, nuova beffa per la Regione Lazio. Aveva acquistato una fornitura di camici e tute protettive per i medici che è stata pagata, ma non consegnata. L’ente guidato da Nicola Zingaretti ha spiegato di essere vittima di una truffa, quindi ha cancellato la commessa, chiesto un risarcimento e denunciato la Biolife di Taranto, società che è pure al centro di un’inchiesta in Puglia. A marzo, nel pieno dell’emergenza coronavirus, la Regione Lazio tramite l’Agenzia per la Protezione civile aveva affidato un ordine da 17.080 milioni di euro alla ditta Biolife per un milione di camici e altrettante tute. La consegna era prevista per l’8 aprile all’aeroporto di Fiumicino, ma quel materiale non è mai arrivato, nonostante un anticipo del 20 per cento, quindi 2,8 milioni di euro, chiesto dal fornitore. La Biolife, stando a quanto ricostruito dal Messaggero, ha poi inviato una serie di comunicazioni via mail e Pec alla Protezione civile del Lazio per segnalare problemi nel recuperare camici e tute. Alla fine, ha consegnato solo 140mila camici, ma la Guardia di Finanza alla dogana di Bari ha scoperto che erano inutilizzabili, in quanto non certificati.
ZINGARETTI-LAZIO E IL (NUOVO) CASO CAMICI
Tra i tanti aspetti curiosi della vicenda ce n’è uno segnalato da Libero, che oggi spiega che la Biolife di Taranto vende ad esempio integratori contro il calo della libido. La ditta di Taranto non si occupa ovviamente solo di prodotti che stimolano la fertilità maschile, però sul sito non c’è nulla relativo all’abbigliamento sanitario, solo un link alle mascherine chirurgiche. L’opposizione ora insorge: per Roberta Angelilli di Fratelli d’Italia, la prima a segnalare i problemi, sono troppe le anomalie nelle società a cui la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti si è rivolta. «Avevamo ragione, il caso Ecotech non era isolato ed è sorprendente che il direttore della Protezione civile sia ancora al suo posto, tanto più che non è finita qui, ci sono altre commesse aperte», dice a Libero. E parla anche di ordini di «mascherine ad una profumeria di Ostia», concludendo che «dopo 5 mesi solo il 60% è arrivato nei magazzini». La Regione Lazio dal canto suo assicura che non ci sono state conseguenze finanziarie in quanto l’anticipo di 2,8 milioni è già stato interamente coperto.