Nicola Zingaretti racconta per la prima volta la sua esperienza con l’infezione da covid-19. Il segretario del Partito Democratico ha infatti contratto il coronavirus quando l’infezione iniziava a infuriare in Italia, ma non ha raccontato particolari prima dell’intervista rilasciata a Petrolio su Rai2 a proposito della su esperienza di malato di covid-19. E dopo tanti messaggi tranquillizzanti, il presidente della Regione Lazio ha lasciato intendere di aver vissuto anche momenti molto difficili, segno che il coronavirus non scherza con nessuno: “Ho fatto tutta la degenza, chiuso in camera per oltre 20 giorni. Se ho percepito angoscia, paura? Sì, in quei 2-3 giorni che la temperatura sale, la respirazione è in affanno si affacciano i pensieri più drammatici“. Ovvero, la paura di finire come le decine di migliaia di persone che hanno avuto bisogno di assistenza respiratoria per combattere l’infezione. In moltissimi sono stati intubati, oltre 30.000 non ce l’hanno fatta. “In famiglia abbiamo iniziato a parlarne solo da pochi giorni,” ha spiegato Zingaretti, “anche se la malattia è passata da diverse settimane, c’è stata una sorta di rimozione dello scampato pericolo“.
ZINGARETTI: “MALATTIA RIDISTRIBUISCE LE PRIORITA'”
Secondo Nicola Zingaretti la malattia e le preoccupazioni ad essa connesse hanno il potere di ridistribuire più chiaramente le priorità nella propria mente. “Io ero già ero predisposto, ma dopo aver affrontato il coronavirus ho un fastidio fisico verso le chiacchiere inutili, le cose finte, l’allontanarsi dalla crudezza dei nodi che abbiamo davanti, quando assisto a dibattiti politici in cui si fa finta che il covid-19 è superato o discettano sull’universo mondo. Ho fatica fisica ad assistere a tutto questo“, ha sottolineato Zingaretti, che non nega come il momento per la nazione sia estremamente delicato, ma al tempo stesso il suo doppio ruolo da presidente della regione Lazio e da segretario del PD necessiti di energie che per alcune settimane non ha potuto trovare: “E’ un gran fatica avere un doppio ruolo ma faccio di tutto per tenere uniti e svolgere efficacemente entrambi gli impegni, come governatore e come segretario, perché spesso c’è una distanza siderale tra la concretezza del mondo reale e la politica“.