‘La tocca piano’ Filippo Facci sulla Regione Lazio e sul suo Governatore Nicola Zingaretti: per Rsa, mascherine, concorsi, appalti e quant’altro, secondo il giornalista di Libero, il Segretario del Pd ha letteralmente «distrutto la Sanità della sua Regione», mentre però i giudici si concentrano «solo sulla Lombardia di Fontana e Gallera». È questa la tesi principale del lungo articolo che il notista di Libero “dedica” al Lazio di Zingaretti: «il ministero della Salute ha assegnato il penultimo posto al Lazio per ciò che riguarda i livelli essenziali di assistenza. La situazione sanitaria è talmente disperata che persino il movimento grillino ha evidenziato come Zingaretti abbia lasciato un contesto peggiore di quello ereditato dal centrodestra nel 2013», scrive Facci premettendo che non si tratta questo di “benaltrismo” per riequilibrare le accuse fatte sulla Lombardia.
Il discorso di Facci è diverso, è univocamente contro la gestione della Sanità fatta nelle ultime due legislature Zingaretti in Lazio: si parte dal taglio di 10mila medici e infermieri nonostante il maxifinanziamento di 1 miliardo avuto dal Governo nei mesi scorsi, dalle denunce di Assomed Lazio per la mancanza di specialisti e di posti letto (ogni mille abitanti è di 3,7, numero inferiore a tutte le regioni del nord Italia).
FILIPPO FACCI VS ZINGARETTI: “POLTRONE, CONCORSI E APPALTI”
Ma l’attacco di Facci è ben più ampio e prende a “prestito” l’inchiesta de il Tempo sulle mascherine acquistate con appalti “sospetti” (e su cui indaga la procura insieme alla Corte dei Conti): «Tutto questo era già solare prima del tempo del coronavirus. Poi è venuto il tempo della pandemia e il preludio zingarettiano ancora lo ricordiamo. Zingaretti è quel signore che all’ inizio dell’epidemia era venuto a Milano a fare i cosiddetti aperitivi progressisti e a invitare i cittadini a uscire di casa, quindi a sfottere chi, per tempo, raccomandava di non farlo».
Facci individua in tre atti della Regione Lazio il crollo verticale della Sanità: Zingaretti avrebbe firmato un provvedimento sulle Rsa «assolutamente identico a quello a cui hanno dedicato tanta cura i magistrati milanesi versus la Regione Lombardia»; secondo Facci il problema è quando si attacca una (la Lombardia) e si difende l’altra (il Lazio) quando invece andrebbero fatte indagini su entrambi per capire se vi siano delle gravi responsabilità. Il secondo atto sono proprio le mascherine acquistate con commesse multimilionarie e origini sospetti: «Zingaretti ha chiesto le mascherine persino a dei produttori di divani, a imprese offshore imboscate alle Cayman e all’ editore croato di “Eva 3000”, stanziando la bellezza di 133 milioni di euro».
Da ultimo, il terzo atto firmato da Zingaretti sull’ospedale San Camillo di Roma e riguarderebbe un concordo con favoritismi «C’ è un giornale online, Etruria news, che ha raccontato la denuncia di un candidato escluso da un concorso sanitario al San Camillo: prima ancora che fossero pubblicati gli elenchi dei vincitori, lui, Antonio Di Nicola, aveva indovinato 16 nomi su 20». Insomma, il report molto duro su Pd e Regione Lazio finisce con un paradosso avanzato da Facci: «non distogliamoci dal problema principale, che è quello di commissariare la sanità lombarda: alla quale, peraltro, affluiscono decine di migliaia di laziali fuggendo dalla sanità di Zingaretti. Non si capisce perché».