Nelle carte dell’inchiesta sul “mascherine gate” che vede coinvolto il governatore Nicola Zingaretti e il suo dirigente della Protezione civile, Carmelo Tulumello, compare anche la sorella del presidente della Regione Lazio, l’imprenditrice Angela Zingaretti. A fare il suo nome l’imprenditore Filippo Moroni, escluso dall’affare mascherine che aveva privilegiato Ecotech. La vicenda è venuta a galla già nel 2020, ma di recente il governatore ha ricevuto, secondo quanto anticipato da la Verità, un invito a dedurre da parte della Corte dei Conti, secondo cui ci sarebbe un danno per le casse pubbliche da 11,1 milioni di euro.
Filippo Moroni, ascoltato dalla Guardia di Finanza, avrebbe riferito che la sorella di Nicola Zingaretti gli avrebbe indicato una persona all’interno della Regione Lazio a cui affidarsi per far arrivare la sua proposta di un affare da 50 milioni di mascherine. Un modo per tornare in ballo e non essere esclusi. Per i magistrati contabili, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, questa sorta di “intermediazione” di Angela Zingaretti dimostrerebbe la partecipazione del governatore al mascherine.
NICOLA ZINGARETTI E IL MASCHERINE GATE
L’affare risale al 2022, quando la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti incaricò Ecotech di provvedere alla consegna di 7,5 milioni di mascherine. L’azienda, corredata da una fideiussione della Seguros, adempì ai suoi doveri solo in parte. Infatti, consegnò solo una parte delle mascherine, due milioni in tutto. La Protezione civile regionale allora revocò altri affidamenti, avviando nel frattempo tramite l’avvocatura un’azione di recupero nei confronti della Seguros, con sede a Londra. La fideiussione non era comunque indispensabile visto che l’allora decreto della Presidenza del Consiglio aveva previsto una deroga proprio per supplire in tempi brevi al fabbisogno di mascherine. L’iniziativa in sede civile fa il suo lento corso, ma i soldi della Regione Lazio sono stati spesi. Per questo la Corte dei Conti, sollecitata dalla consigliera di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, ha approfondito la vicenda, su cui ha indagato anche l’Anticorruzione, che però ha archiviato nel settembre 2020 per «assenza di significative irregolarità».
LE REPLICHE DI TULUMELLO E ZINGARETTI
Invece l’inchiesta contabile ha riscontrato responsabilità di Nicola Zingaretti, che avrebbe confermato la fiducia in Ecotech anche tramite alcune interviste. I pm sono convinti che vi sia stato danno erariale, ma gli avvocati hanno già provveduto a depositare le controdeduzioni. Il legale di Carmelo Tulumello, che aveva presentato una denuncia in Procura nell’aprile 2020 contro Ecotech, dove l’inchiesta è ancora aperta, ha spiegato che non ci sono notizie di provvedimenti di sequestro nei confronti della società. «Confidiamo serenamente che questa vicenda venga ridimensionata». Invece, dall’entourage di Nicola Zingaretti, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, fanno sapere: «Nessuna competenza nell’esercizio dell’attività negoziale e nella gestione dei rapporti contrattuali dell’Ente: in ogni caso, nel periodo cui si riferiscono i fatti, il presidente Zingaretti era in isolamento domiciliare avendo contratto il Covid ed era sollevato da ogni funzione istituzionale».