Dalla prossima settimana la Regione Lazio vedrà partire le prime somministrazioni della terza dose di vaccino anti-Covid: ad annunciarlo sui social il Presidente Nicola Zingaretti, «Il Lazio parte con la terza dose di vaccino. Dalla prossima settimana iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema sanitario regionale. Continuiamo a mettere in sicurezza la vita e il futuro».



L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha poi spiegato che, in osservanza a quanto annunciato dal Ministro Speranza, «nei primissimi giorni della prossima settimana verrà pubblicata la circolare con le specifiche delle persone con fragilità immunitaria da cui partiremo con la somministrazione della terza dose». A commentare sotto il post del Governatore Pd è il virologo Roberto Burioni, che loda l’iniziativa della Regione: «Complimenti presidente. Se i vaccini ci sono io partirei subito anche con i sanitari. Le assenze per quarantena potrebbero essere un problema».



TERZA DOSE: L’ATTESA PER L’ORDINANZA DEL MINISTERO

Durante la Festa dell’Unità a Bologna sabato, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che proprio ad inizio settimana sarà pubblicata «la circolare che indicherà le categorie specifiche delle persone con fragilità immunitaria dalle quali partiremo con la somministrazione della terza dose». Si partirà «da alcuni altri segmenti di maggiore fragilità come gli ospiti delle e gli ultra 80enni. Poi valuteremmo il personale sanitario. Insomma, ripartiremo da dove eravamo partiti», mentre per il resto della popolazione la terza dose resta comunque probabile, «ma oggi non abbiamo certezze assolute e le verificheremo, ma per questo dobbiamo affidarci alle nostre autorità scientifiche. Quello che è certo è che si parte da queste categorie fragili». Sull’estensione del Green Pass i lavori proseguono ma non a ritmi “alti”, con l’esponente di LeU che conclude, «Il governo ha una linea chiara e netta andremo avanti con l’estensione del green pass e, se sarà necessario, valuteremo anche un rafforzamento ulteriore dell’obbligo come previsto anche dalla Costituzione. La nostra linea è chiara si baserà sull’evidenza scientifica, non ci sono compromessi al ribasso di natura politica».

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