Il segretario generale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, è pronto a votare sì al referendum sul taglio dei parlamentari, ma a corredo ci deve essere una nuova legge elettorale. Lo ha spiegato lo stesso massimo esponente Dem, intervistato stamane dal Corriere dello Sera: “Sosteniamo da sempre la riduzione del numero dei parlamentari – le parole del presidente della regione Lazio, riportate da Fanpage – e per anni abbiamo presentato proposte di legge in questo senso. Tuttavia per votare Sì e far nascere il governo abbiamo chiesto modifiche circa i regolamenti parlamentari e una nuova legge elettorale, per scongiurare rischi di distorsioni nella rappresentanza e tutelare adeguatamente i territori, il pluralismo e le minoranze. Tutta la maggioranza ha sottoscritto questo accordo, ora faccio un appello affinché sia onorato”. Obiettivo, trovare l’accordo entro pochi giorni, tenendo conto che il referendum si terrà nei prossimi 20 e 21 settembre, fra meno di un mese.
ZINGARETTI: “RIFORMA ELETTORALE IN UNA CAMERA? SE C’E’ LA VOLONTA’…”
Alla domanda della giornalista che gli chiede se sia impossibile approvare la riforma elettorale in una Camera, Zingaretti replica: “Non è così. Se c’è la volontà politica si può fare molto. Quando si parla di democrazia e istituzioni tutti i momenti sono buoni. Naturalmente accanto a questo c’è la priorità del lavoro, della scuola, della crescita”. Altro argomento caldissimo, la riapertura delle scuole, sempre più vicina. Zingaretti non nasconde, come molti altri, qualche perplessità: “Da luglio abbiamo chiesto al governo un coordinamento interministeriale. Ritengo sbagliato ogni atteggiamento polemico o insofferente rispetto al mondo della scuola, che deve essere coprotagonista in questa prova difficile. Lo stesso calendario che si è costruito che prevede un’interruzione delle lezioni subito dopo l’apertura, mi appare problematico. Avevamo suggerito di organizzare in tempo luoghi alternativi per svolgere le elezioni e il referendum”. Secondo il segretario del Pd, la riapertura delle aule porterà ad un’impennata dei casi covid: “Ci sarà. È previsto. Il negazionismo è stata una propaganda sciagurata. Dobbiamo continuare a governare il problema nel delicato equilibrio tra aumento dei livelli di sicurezza e la necessità della ripresa delle attività sociali ed economiche”.