Nicola Zingaretti torna alla carica sul fondo Salva-Stati a soli due giorni da quel «sono testardo, non cambio idea da un giorno con l’altro, ho ancora dubbi sul Mes» del Premier Conte nella conferenza stampa da Palazzo Chigi: in un lungo intervento su “Il Sole 24 ore” il segretario del Pd annuncia la piena fiducia nel piano-Mes, di fatto calcando ancora una volta l’unità di intenti con Silvio Berlusconi (che a La Stampa ha spiegato giusto oggi «non accettare i soldi del Mes sarebbe una follia»). «Senza sé e senza ma quei 36-37 miliardi che l’Europa potrebbe prestare all’Italia a condizioni vantaggiose, vanno presi subito», spiega il Governatore della Regione Lazio, ribadendo come l’Italia abbia bisogno di un cambio di rotta immediato «il servizio sanitario va letto come grande driver di sviluppo e di benessere. La più grande infrastruttura pubblica di questo Paese che ne contribuisce alla ricchezza complessiva».
Per poter rilanciare però l’intera filiera sanitaria dopo l’emergenza Covid-19, Zingaretti non nasconde il fatto che servono diverse svariate risorse: e su queste il Mes torna ad essere «fondamentale, fino a 36 miliardi di euro senza condizioni a tassi bassissimi che ci permetterebbero di fare un grande salto nella qualità della sanità pubblica». Nell’ultima asta pubblica dei titoli di Stato sono stati emessi fino a 14 miliardi di Btp a 10 anni con rendimento dell’1,7%: «se volessimo finanziarci per 36 miliardi di euro sul mercato ai tassi attuali ci costerebbe 580 milioni di euro in più all’anno per dieci anni rispetto al costo dell’accesso al Mes pertanto già solo questo rende chiaro che non dovremmo avere dubbi sulle scelte da fare».
ZINGARETTI, PIANO-MES PER LA SANITÀ PUBBLICA
Mettendo pressione tanto al Movimento 5 Stelle quanto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il leader del Pd conferma quanto spiegato ancora oggi dal Ministro dell’Economia Gualtieri: «i soldi del Mes servono per rilanciare il piano di rinascita del Paese». Non facendo riferimento alla Sanità privata e soprattutto non affrontando lo spinoso tema delle condizioni richieste all’Italia nella sua adesione al Mes, Zingaretti scrive ancora al Sole come ad oggi la spesa sanitaria in Italia è un investimento produttivo che va potenziato al più presto: «la logica dei tagli alla spesa sanitaria, sotto la pressione del risanamento finanziario, è stata una strategia sbagliata», spiega il segretario Pd sottolineando come ora «dobbiamo aprire una nuova fase per costruire un nuovo modello basato sulla rivoluzione digitale e il rafforzamento della rete territoriale di sanità pubblica».
E dunque il piano nazionale che ha in mente il Governo, fronte Dem, passa una volta di più sulla maggior presenza del pubblico e dello Stato: «dovremmo chiamare le Regioni, la scienza medica, gli operatori per lavorare insieme a un piano nazionale di ricostruzione che punti su ospedali, territorio, tecnologie, personale sanitario». Concludendo la lettera al Sole 24 ore, Nicola Zingaretti considera il ricorso al Mes decisivo per il piano di rinascita dell’intero sistema Italia: «concreto, rapido e utile fondato sulla necessità di rendere davvero accessibile a tutte le persone il dettame dell’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute. Con l’obiettivo credibile e possibile di dotare l’Italia del miglior sistema sanitario d’Europa e del Mondo».