Nello scontro tra Lega e Governo sul cosiddetto “piano segreto Covid” emerge una figura, quella di Alberto Zoli, che merita un focus specifico per capire al meglio cosa “bolle in pentola” sulla fortissima valenza politica che rappresenta quel piano secretato dal Cts fino allo scoop di oggi del Corriere della Sera. Direttore generale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) in Regione Lombardia ma anche membro del Comitato Tecnico Scientifico, Zoli è stato “tirato in mezzo” dal Ministro della Salute Roberto Speranza nel rispondere alle accuse del leader leghista Matteo Salvini: l’ex Ministro degli Interni giorni fa, dopo l’emergere dei verbali Cts desecretati, ha chiesto conto al Governo – in una lettera al Corriere – del perché quel piano pandemico sui rischi del coronavirus non fosse stato reso noto a Parlamento, opposizioni e Regioni. Di contro, Speranza ha risposto alla Festa del Fatto Quotidiano «Lo studio a me è stato presentato dal delegato delle Regioni. La persona che me l’ha presentato è stato un esponente della Lombardia», negando l’esistenza di un vero piano “segreto” bensì affermando un programma “in itinere” su diversi scenari attorno allo sviluppo del Covid-19 in Italia: ecco, quella “persona” è proprio Alberto Zoli che oggi sulle pagine del Corriere della Sera emerge su tutte le furie secondo alcune testimonianze dirette di suoi stretti collaboratori.



LO SFOGO DI ZOLI

«Il mio ruolo all’interno del Comitato tecnico scientifico è di rappresentante di tutte le Regioni — avrebbe detto Zoli ai collaboratori più stretti – Mai avrei potuto rivelare alla Lombardia la presenza di un documento su cui mi è stata imposta riservatezza assoluta»: Zoli come tutti gli altri membri del Cts da febbraio sapevano di quel piano segreto composto dal matematico Stefano Merler (Fondazione Bruno Kessler), ma il Governo Conte-2 – come ben spiega oggi il CorSera – avrebbe imposto la segretezza per non spaventare eccessivamente la popolazione dai rischi presenti. «Il 20 febbraio Zoli viene scelto insieme a Merler per illustrare il dossier al ministro Speranza», rivelano le fonti del Corriere, con lo sfogo che oggi arriva da Zoli contro gli attacchi indiretti emersi al Ministero della Salute «Il documento non l’ho mai nominato né consegnato. Ma i presenti alle riunioni lombarde sanno che ho messo il mio sapere a disposizione di tutti. La gravità della situazione e dei numeri non l’ho mai nascosta. Ma siamo stati presi alla sprovvista dai tempi di propagazione dell’epidemia». In sostanza, lamenta Zoli, come avrebbe potuto rivelare il contenuto di quel piano Covid al Governatore Fontana se vi era stata bollata la segretezza da parte di Governo e Cts? «Ciò è ancora più delicato. Non si può fare. In particolare per quel documento», conclude il direttore Areu.

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