È in vigore da oggi con il Dpcm varato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte la nuova norma che istituisce una “quarta” fascia di colore – la zona bianca – all’interno del vasto sistema di classificazione del rischio Covid a livello nazionale e locale. Come chiarito dal Ministro della Salute Roberto Speranza nelle sue comunicazioni al Parlamento mercoledì scorso, «la quarta area oltre quelle rossa, arancione e gialle, un’area bianca che potrà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi, incidenza sotto i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, Rt sotto 1 e indice di rischio basso».
È questa la principale novità – con i 3 criteri – del nuovo Dpcm che norma i comportamenti e le regole anti-Covid per i mesi di gennaio e febbraio, auspicato già prima di Natale dal Comitato Tecnico Scientifico e da diversi Ministri della maggioranza: «In quest’area le limitazioni saranno relative alle regole fondamentali come indossare le mascherine. E’ difficile che quest’area possa scattare nel breve ma iniziamo ad indicare un percorso di speranza per i mesi che verranno», ha fatto sapere ancora Speranza informando Camera e Senato sulle principali novità sul Dpcm e il Decreto Legge che proroga lo stato d’emergenza fino al 30 aprile.
ZONA BIANCA: QUALI REGIONI POSSONO “ACCEDERVI”?
Nella zona bianca tornano aperti bar e ristoranti senza limiti di orario, si possono riaprire anche musei (già permessi in zona gialla con il nuovo Dpcm, ndr), cinema, palestre, sale da concerto e piscine: insomma, un ritorno alla normalità pre-Covid sempre però con tutte le regole di sicurezza e distanziamento per limitare assembramenti e possibilità di contagio stretto. Al momento Abruzzo, Liguria e Toscana sono le regioni che possiedono meno contagi in proporzione alla popolazione, ma restano comunque lontane dalle soglie al momento fissate per l’ingresso in zona bianca.
Il problema resta infatti il tasso di incidenza, il “nuovo” parametro aggiunto dal Governo per orientare meglio chiusura e riaperture sul sistema “a colori”: tra gli indici più bassi troviamo Sardegna (78,01), Toscana (78,95) e Calabria (82,3) ma dopo l’ultimo monitoraggio comunque non vi sono stati miglioramenti tra le Regioni per potersi anche solo avvicinare ai requisiti richiesti per la fascia bianca. Si comprende da questi elementi come l’istituzione della zona bianca sia più un obiettivo, un “simbolo di speranza” per consentire un maggior impegno nella lotta al Covid-19, piuttosto che un dato di vera e propria realtà almeno per il mese corrente.